Ci sono cose che non si possono spiegare: una di queste è cosa renda una mamma tale. Mi sono arresa: la verità è che una definizione non c’è.
Mentre pensavo, mi sono venuti in mente i baci sugli occhi prima di dormire, gli abbracci morbidi, “Reginella” cantata sottovoce; i bagni al mare accoccolata tra le braccia dell’unica persona che mi fa sentire insieme piccola, protetta e invincibile, cullata da quel mormorio canticchiato che ci ha sempre fatto tanto ridere, ma che è senza dubbio il mio suono preferito. Mi sono venute in mente le mani lente e creative che danno una forma a tutti i miei desideri, che dipingono, cuciono, cucinano, scrivono e accarezzano. Mi sono venute in mente le serate davanti alla tv, a guardare vecchi programmi bevendo Pignoletto, stese sul divano testa-piedi. Mi sono venute in mente le notti prima degli esami, con lei che rimaneva sveglia, pur essendo stanca morta, a sentirmi ripetere e a calmare la mia ansia e le mie lacrime. Mi è venuto in mente che qualche mese fa, una notte che avevo la febbre, mi sono svegliata di soprassalto e l’ho trovata vicino a me a scrivere.
Raccogliendo tutti questi pensieri penso di poter dire, certamente in maniera sommaria, che ciò che caratterizza una mamma è la cura: il darsi completamente, senza riserve e senza chiedere nulla in cambio. Ho letto una frase che mi è piaciuta molto: “essere mamma significa avere il cuore fuori dal corpo”. Credo che nessuna frase possa centrare il punto più di questa. Quello che vorrei far capire è che una mamma non è tale soltanto per aver portato per 9 mesi in grembo una vita: è tale perché dà più di quello che potrebbe.
Non esiste una brava mamma o una cattiva mamma: esistono mamme diverse, perché diverse sono le persone.
Ci sono mamme come la mia, creative, disordinate e che si commuovono spesso.
Ci sono mamme come quella di Camilla, di tante parole così come di tanto amore.
Ci sono mamme come Maria, precise, “severe” e apparentemente inscalfibili, che con un solo sguardo tradiscono quanto sono orgogliose dei propri figli.
Ci sono mamme come Francesca, ordinate e attente, che tornano dal lavoro distrutte ma si illuminano appena vedono gli occhi dei loro bambini.
Ci sono mamme come Chiara, divertenti, energiche e dolci.
Ci sono mamme come Giovanna, buone e un po’ sbadate.
Ci sono mamme come Daniela, che continuano ad esserlo anche se i loro figli non ci sono più.
Ce ne sono tante altre: orgogliose, nevrotiche, brave a ballare, ansiose, silenziose, logorroiche.
E poi ci sono mamme come Anna, che non possiamo vedere più ma che sono nell’aria, e ci saranno per sempre.
“Mia madre non mi ha mai fatto pensare che non avrei potuto fare quello che volevo o non diventare ciò che volevo essere. Ha riempito la casa di amore, divertimento, libri e musica, costantemente attenta a darmi modelli di vita (..) e mi ha guidata attraverso questi incredibili anni: non so se si è mai accorta che la persona a cui vorrei assomigliare è lei. Grazie mamma, sei il mio punto di riferimento per tutto”.
(Rory Gilmore, “Una mamma per amica”)
Auguri a tutte voi. Siete la parte migliore di noi.