Benvenuti alla seconda parte della mia recensione di The Letter. Se non avete letto la prima parte, potete recuperarla qui.
Riprendiamo da dove eravamo rimasti, ovvero quei tratti del gioco che non mi avevano entusiasmato più di tanto.
Aspetti negativi.
Gli unici difetti sono collegati alla trama. Ciò che ci aiuterà molto ad immedesimarci nel personaggio che stiamo giocando è il fatto che oltre alle frasi dei dialoghi, noi leggeremo ciò che gli passa per la mente in maniera molto dettagliata. Questo aspetto è fatto molto bene, perché evidenzia come i nostri pensieri viaggino in fretta quando ci siamo solo noi ad ascoltarli; ne deriva una grande profondità ai personaggi e vedremo sfaccettature che non avremmo immaginato. A mio avviso, però, ogni tanto le digressioni interne del nostro personaggio sono esagerate: a volte un concetto viene calcato in maniera ripetitiva, sembra quasi che gli autori abbiano esagerato nel voler farci intendere che stiamo navigando nella mente del personaggio.
La trama, aiutata dall’atmosfera e dallo splendido lavoro di caratterizzazione dei personaggi, è interessante e magnetica, ma soprattutto contiene una GRANDE pluralità di situazioni; questo è il maggior punto di forza di questo gioco, ma allo stesso tempo il difetto peggiore, soprattutto per quanto riguarda i finali. I finali raggiungibili si “dividono” in due parti: quello “meccanico”, ovvero ciò che succede alla fine dell’avventura e che avverrà in base alla nostra ultima scelta; quello “postumo”, ovvero la situazione in cui si troverà ogni singolo personaggio una volta ripresa la propria vita e che ci verrà descritta con cura. È il gioco con più finali possibili a cui abbia mai giocato, poiché le varianti che gli autori hanno creato per i personaggi sono DAVVERO tante e dipendono da fattori che abbiamo plasmato sul lungo tempo, come i rapporti e i butterfly effect attivati: potremmo arrivare due volte allo stesso finale “meccanico”, ma avere la situazione “postuma” diversa. Purtroppo, questa grande varietà si rivela un’arma a doppio taglio.
Durata discutibile
Il finale, qualunque sia quello che raggiungiamo, chiarisce relativamente la trama ma questo è il meno: il problema di The Letter è che è DAVVERO lungo. Personalmente ho impiegato 24 ore esatte per finirlo. Si sarebbe potuto snellire di almeno un paio d’ore, tagliando qualche pensiero prolisso e qualche scena; anche così però, la sostanza non sarebbe cambiata. Questa longevità è pesante per un gioco da pc così lento, ed è un elemento che nuota in senso contrario, poiché per vedere tutte le possibilità dovremo giocare ben più di una volta. Aggiungiamo poi il fatto che esiste anche un finale “vero”e che se vogliamo raggiungerlo, dobbiamo prima passare per altri soddisfacendo i requisiti. Trovo sbagliata la scelta in un gioco tanto lungo: per quanto mi sia piaciuto questo titolo (e mi è piaciuto davvero tanto, credetemi) non ho voglia di spendere altre ore sullo stesso gioco in questa maniera, tanto meno dal momento che la storia rimane grossomodo la stessa. Faccio prima a guardare gli altri finali, se non tutti almeno i principali, su youtube, come ho fatto.
Alla fine dei conti, i difetti di questo gioco sono solo questi e ruotano tutti intorno ad un punto principale: la longevità del titolo e il fatto che sia così versatile, due aspetti in controtendenza.
Personalmente trovo che i difetti presenti siano semplicemente la difficoltà di far conciliare tutti gli aspetti e nella chiusura di una trama con una bell’idea di partenza, un bello sviluppo, ma una mancanza sulla fine, l’assenza della ciliegina su una torta davvero buona.
Piccola curiosità
Prima di uscire per pc, The Letter è uscito per smartphone (ed è tutt’ora disponibile) quindi immaginate giocare questo gioco, 24 ore, sul telefono: da perderci gli occhi!
The Letter mi ha emozionato e lo consiglio a chiunque abbia voglia di intrattenersi con una storia ed un’atmosfera avvincenti, ed un pizzico di pazienza vista la lunghezza. Si può benissimo affrontare come una serie tv di 20 puntate circa!
In sintesi:
Pro:
-trama e atmosfera
-tutto il comparto artistico/tecnico
-i personaggi sono interessanti sotto ogni aspetto: personalità, voce…
-la versatilità offre grande personalizzazione e grande possibilità di esplorazione a chi ha molta pazienza
-il menù permette di vedere tutte le scene incontrate, potendo così apprezzare i lavori di disegno o rivedere le scene che han colpito di più
Contro:
-il finale è un po “meh”
-la longevità cozza con la versatilità
De gustibus:
-grafica manga/anime
Voto: 4.5/5
Giacomo Lorenzi