The Irishman
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The Irishman: Scorsese celebra la New Hollywood

Tempo di lettura: 3 minuti

Dopo essere stato presentato al New York Film Festival il 27 settembre e alla Festa del Cinema di Roma il 21 ottobre, The Irishman, l’ultimo lavoro di Martin Scorsese, è stato distribuito nelle sale cinematografiche dalla Cineteca di Bologna per un periodo limitato, a partire dal 4 novembre. Dal 27 novembre è disponibile in streaming su Netflix.

Tratto dal libro L’irlandese. Ho ucciso Jimmy Hoffa di Charles Brandt, il film ripercorre la vita di Frank Sheeran (Robert De Niro), soprannominato “l’Irlandese”, sicario della famiglia Bufalino e sindacalista membro dell’International Brotherhood of Teamsters di Jimmy Hoffa (Al Pacino), sindacalista la cui scomparsa rimane tutt’oggi un mistero. Attraverso numerosi flashback Sheeran si racconta come marito, come padre, come amico, come dirigente sindacale e come sicario, ripercorrendo cinquant’anni di vita e di storia americana e rivelando dinamiche, rivalità e alleanze del crimine organizzato.

Il cast: un gruppo di vecchi amici

Martin Scorsese e Robert De Niro non lavoravano insieme da Casinò, film del 1995. L’opportunità è arrivata quando De Niro ha parlato a Scorsese del libro di Charles Brandt. Il regista ha deciso di richiamare un altro attore con cui aveva già lavorato in altre pellicole, Joe Pesci, che interpreta Russell Bufalino. La “new entry” nel gruppo è Al Pacino, proposto da De Niro, con cui aveva lavorato, tra gli altri, in Sfida senza regole (2008). 

La particolarità del film sta nel fatto che Scorsese abbia deciso di utilizzare De Niro, Pacino e Pesci anche nelle scene in cui i personaggi sono molto più giovani degli interpreti. Invece di selezionare attori più giovani per le scene che lo richiedevano, Scorsese ha preferito ricorrere agli effetti speciali (facendo salire il budget del film a 140 milioni di dollari!), attraverso una nuovissima tecnologia chiamata de-aging, che appunto ha permesso di ringiovanire De Niro, Pacino e Pesci. Quando a Roma, durante un’intervista, a Scorsese venne chiesto il motivo di questa scelta, la sua risposta fu banale ed emozionante allo stesso tempo: il regista voleva lavorare con i suoi amici, a qualunque costo. Per questo motivo il film è stato rimandato più volte: i costi di produzione hanno spaventato molti finanziatori. Solo Netflix si è voluta prendere questo rischio.

Un film impregnato di malinconia

The Irishman è un gangster-movie diverso da tutto ciò a cui siamo abituati. La criminalità è solo uno dei temi trattati. Scorsese mette in scena un storia che parla di famiglia, di amicizia, di tradimento, di vecchiaia, di morte. Il film è impregnato di malinconia che emoziona e conforta lo spettatore. The Irishman è un gangster-movie introspettivo, compie un viaggio nella vita di un uomo e ne mostra le mille sfaccettature. 

La regia è al servizio degli attori

La violenza non è mai gratuita, Scorsese non la spettacolarizza. La sua regia, senza troppi virtuosismi, ci accompagna lungo tutto il film, senza strafare. Ogni movimento di macchina è al servizio della storia e soprattutto degli attori, protagonisti assoluti. La chimica tra De Niro e Pacino è incredibile. Si percepisce il rispetto che i due attori hanno l’uno per l’altro; la loro amicizia fuori dal set contribuisce a rendere ancora più credibile la relazione che i loro personaggi hanno nella pellicola. 

The Irishman: un film testamento

Con questo film Scorsese, all’età di 76 anni, offre una lezione di cinema, riprendendo il Cinema della New Hollywood, con cui il regista era stato consacrato Maestro. Anche se la lunghezza del film (tre ore e mezza) e la particolarità del genere potranno spaventare, The Irishman è un film da vedere. È indubbiamente un capolavoro, oltre ad essere testamento perfetto della carriera di Scorsese, del genere gangster e di un modo di fare cinema che ormai sta svanendo.

CONSIGLIATO: Sì

VOTO: 9,5/10

Sara Tocchetti

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