Stefano Cucchi è stato pestato dai Carabinieri. Stefano Cucchi aveva precedenti penali ed un deficit ponderale che non potevano giustificare la violenza di quelle percosse. La divisa dell’Arma è stata macchiata dal sangue di quello che, provocatoriamente, potremmo definire uno sfigato, considerato il suo scarso peso, sociale ed anche umano, e apprendendo le sofferenze causate alla sua famiglia dopo gli errori commessi in gioventù. Questo quadro sembrava già chiaro nel 2009, alla pubblicazione di quella inquietante istantanea che il cuore si rifiutava di credere fosse vera ma che la ragione sapeva essere tale. È la foto-condanna di chi, dall’altra parte, ha abusato del proprio status. Di chi lo ha violentato, lo Stato.
Sangue, Stato e Stefano
Un signor nessuno, un drogato, uno spacciatore o venditore di morte per chi ama le categorie o le guerre di religione. Tanto bastava per condannarlo all’anonimato e all’oblio, giustamente al carcere magari. Invece no, un ragazzo – problematico – qualunque, è divenuto un martire. Perché Stefano Cucchi martire lo è diventato, che vi piaccia o no. È stato trasformato in martire da chi pensava di fare giustizia, da chi pensava di ripulirci dalla feccia pestando un anoressico di circa 43 chili. Per la precisione 37 al momento del decesso.
Stefano Cucchi è un martire perché rappresenta la violazione dei diritti umani, dei diritti miei, vostri e nostri. È un martire non perché il mondo è pieno di “zecche”, di buonisti o di gente che coccolerebbe e sussurrerebbe all’orecchio i rumori del mare ad ogni rifiuto della società. È vittima dell’ignoranza, di quella stupidità che permea negli strati più delicati della società sporcando le nostre vite e macchiando esistenze, ad esempio quelle di chi ha le mani insanguinate. Non non l’Arma intera, non i Carabinieri ma chi ha tradito il proprio giuramento. Stefano Cucchi è stato pestato dai Carabinieri, ora lo sappiamo. Grazie Ilaria. Ilaria Cucchi.
Luca Villari