Se stessimo leggendo un libro di fantapolitica la nomination di Silvio Berlusconi al ruolo di Capo dello Stato sarebbe un perfetto colpo di scena: la chiusura del cerchio spettacolare su cui concludere la narrazione.
Il ritorno di Silvio Berlusconi. Adesso il Cavaliere punta al Colle
L’ultima volta lo avevamo visto apparire nel Salone alla Vetrata del Quirinale in occasione delle consultazioni che poi portarono alla formazione del governo di Mario Draghi. Dopo quei giorni Silvio Berlusconi si era ritirato preso da problemi di salute. La sorpresa due settimane fa quando Berlusconi è ricomparso in Europa partecipando all’incontro dei vertici del Partito Popolare Europeo; ed è proprio in questa occasione che è stato notato un altro approccio tenuto da Berlusconi.
L’improvviso ritorno di Silvio Berlusconi è stato poi spiegato da un colpo di scena di tutto rispetto: l’intera coalizione di Centrodestra lo ha ufficialmente scelto come candidato di bandiera da nominare nel momento dell’elezione del prossimo Presidente della Repubblica. Proposta che a Berlusconi non dispiace affatto; anzi: sembra proprio sperare in questa possibilità forte anche della recente assoluzione in uno dei processi più scottanti che lo vedono imputato e della riabilitazione ai pubblici uffici ottenuta dopo aver scontato la pena ai servizi sociali.
Da Sergio Mattarella a Silvio Berlusconi: quello che potrebbe avvenire
Anche se diversi commentatori ritengono improbabile l’elezione al Colle di Silvio Berlusconi è interessante parlane. C’è ad esempio un dato storico per cui il Centrosinistra non possiede i voti per scegliere da solo il prossimo Capo dello Stato. Questo rende molto meno assurda l’ipotesi di vedere Silvio Berlusconi successore di Sergio Mattarella. A questa eventualità infatti mancherebbero circa cinquanta voti: numero non impossibile da ottenere.
Per questo diventa affascinante figurarsi la scena che porterebbe al Quirinale un leader politico ancora in attività. Bisognerebbe infatti prendere in considerazione come Silvio Berlusconi non rientri ancora fra le vecchie personalità della politica: è un politico in auge che rappresenta oltretutto di una forza politica.
Non è per nulla secondario: sarebbe infatti un Presidente della Repubblica che non avrebbe il giusto distacco dall’agone politico. A questo si aggiunge l’idea che Silvio Berlusconi ha della carica più alta dello Stato. È proprio Berlusconi a sostenere che bisognerebbe passare all’elezione diretta del Capo dello Stato.
La domanda quindi è: è opportuno avere un Presidente della Repubblica che ha ancora tutte le sue più celebri battaglie in campo? Per non parlare poi del rapporto discutibile che Berlusconi ha con la magistratura a cui, lungo la carriera politica, non ha risparmiato critiche pesanti. Ma poi, a rendere fragile un futuro da Capo dello Stato per Berlusconi, ci sono tutte le gaffes lungo la sua carriera.
Silvio Berlusconi al Colle quindi modificherebbe molto l’identikit che finora ha contraddistinto le figure che si sono succedute al Quirinale. Questo limite potrebbe fare cambiare idea allo stesso Centrodestra che, dopo aver omaggiato Silvio Berlusconi nominandolo nelle prime chiame, potrebbero virare su un nome istituzionale.
Lo vedremo nei prossimi mesi quando entreremo nel vivo dell’elezione del Presidente della Repubblica: tema già entrato ampiamente nelle agende dei partiti.