La Serie A 2019/2020 riparte con tre grandi protagonisti. Tre personaggi in cerca “d’autore” alla guida delle tre principali indiziate per la conquista dello scudetto: Sarri, Ancelotti e Conte.
La rinascita della nostra Serie A passa dalle loro mani, dalle loro idee, dalle ore dedicate al lavoro tattico ed a quello empatico con i calciatori a disposizione. Sia chiaro, non si somigliano affatto tra loro. Sono diversi, anche se tutti reduci da esperienze all’estero, sia da un punto di vista tattico che da un punto di vista caratteriale. Unica cosa in comune, la voglia di conquistare un trofeo importante a fine stagione.
La nuova Juventus di Sarri
Un toscanaccio dal carattere burbero e spigoloso, lo stile rivedibile e le cicche di tabacco in bocca durante i match. Se fosse stata prospettata questa possibilità all’avvocato Agnelli con ogni probabilità avrebbe pensato ad uno scherzo. Ed invece è pura realtà. Sarri siede sulla panchina della Juve ed ha il difficilissimo compito di rivoluzionare l’impronta calcistica bianconera, di cambiare mentalità ad una realtà abituata più ai risultati che al bel gioco. Una scommessa, quella della società bianconera, che ha portato sulla propria panchina un esteta più che un aziendalista. Uno per cui la bellezza viene prima del palazzo.
Alla Juve, con Sarri, vincere non sarà l’unica cosa che conta. Mica male per chi, fino a qualche anno fa, era abituato ai polverosi campi di periferia!? Il tutto con l’ausilio dei suoi metodi, del suo credo calcistico. Il 4-3-3 come punto di partenza, l’aggressività ed il fraseggio sfiancante, il palleggio e la difesa alta. Altissima. Uno sport nuovo, in pratica, per una squadra abituata a giocare sulla difensiva.
Se poi a questo ci aggiungiamo il desiderio non tanto nascosto della dirigenza bianconera di vincere la Champions League, il compito di Maurizio Sarri diventa veramente difficile. L’altro lato della medaglia è rappresentato da una squadra clamorosamente forte, capace di competere su più competizioni senza tanti grattacapi. In bocca al lupo, Maurizio!
Il Conte nerazzurro
Grinta, garra, sapienza tattica e carattere salentino. Tutto questo, e tanto altro, è e sarà Antonio Conte per l’Inter. L’ex tecnico del Chelsea è tornato in Italia sposando il progetto tecnico nerazzurro con la voglia matta di fare un uno scherzetto alla sua ex squadra, la Juventus, e di riportare l’Inter sul tetto d’italia. D’altronde la dirigenza l’ha scelto proprio per questo, e per ben figurare in Europa. La strada, ovviamente, non è semplice da seguire ma le premesse ci sono tutte. A partire da una rosa arricchita notevolmente dalla proprietà cinese e dalla sempre importantissima spinta dei tifosi interisti. Ce la farà a regalare un trofeo alla tifoseria? È difficile dirlo, ma quel che è certo è che ce la metterà tutta, come sempre.
Sir Carlo, Re di Napoli
Quella realizzata da Carlo Ancelotti a Napoli è una vera e propria rivoluzione gentile che sta portando la squadra azzurra verso una nuova dimensione. Più europea, più matura e, si spera, vincente. Tra i tre, Carlo Ancelotti è di certo l’allenatore con maggiore esperienza e carisma, fattori che possono rivelarsi fondamentali per la conquista dello scudetto. Questa è la seconda stagione sulla panchina partenopea per l’ex tecnico di Real Madrid, Chelsea, PSG e Bayern Monaco. Si va avanti su un solco già tracciato, seguendo una strada ben conosciuta fatta di pressing alto, verticalizzazioni ed aggressività. Cosa manca al Napoli per vincere? Probabilmente la continuità di risultati che può avvenire solo ed esclusivamente attraverso il lavoro quotidiano e le soluzioni offerte dal tecnico di Reggiolo. I tempi sono maturi, è ora di tornare a vincere.
Articolo a cura di:
Andrea Tarantino