Nell’eterna diatriba tra Governo e Regioni venutasi a creare fin dalle prime settimane dell’emergenza coronavirus, c’è anche chi prova a smorzare le tensioni. Il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha lanciato un appello ai suoi colleghi: “Proviamo a parlare più uniti possibile. Questo è l’appello che faccio ai miei colleghi. L’altra sera ci eravamo riusciti perché avevamo portato un documento che era stato sottoscritto all’unanimità, con quattro punti precisi, e lo abbiamo consegnato al Presidente del Consiglio”.
D’altronde non è certo questo il momento di lasciar sprofondare il dibattito pubblico (e politico, ndr) nei soliti scontri Nord vs. Sud.
“Nel giro di 24, 48 ore saremo richiamati di nuovo – ha detto Bonaccini in diretta con Rai News 24 –per discutere di linee guida nazionali per tutti, e quindi della necessità di alcune decisioni che valgano dal Trentino Alto Adige fino alla Sicilia. Dopodiché, certo, c’è una peculiarità regione per regione. Non abbiamo tutti lo stesso tessuto socio-economico e abbiamo anche condizioni differenti sulla diffusione dei contagi“.
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Mobilità
Tanti cittadini, in queste ore, si stanno chiedendo come saranno strutturati i trasporti nel corso della cosiddetta Fase 2. E se sarà possibile, ad esempio, spostarsi da una regione all’altra, per motivi lavorativi oppure, semplicemente, affettivi.
Bonaccini su questo punto è stato chiaro: “Abbiamo tutti insieme detto no alla mobilità inter-regionale ancora per un po’ di settimane, o per il tempo giusto che il contagio non cali ancora di più”.
Per il governatore, in questa fase “occorre dare insieme una risposta al Paese, il quale ha bisogno di sicurezza e tutela della salute, ma anche di sapere come evitare che ci sia un problema di scontro sociale e di perdita di lavoro per troppe persone“.
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