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Società

Oggi è San Valentino. Embè?!

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Non siamo più abituati a stare da soli, tanto siamo bombardati di comunicazioni. Chat, sms, social network: il silenzio non esiste più, non sappiamo più cosa sia. E questa sensazione si aggrava in tipiche giornate consumistiche, quali per esempio San Valentino, il giorno di punta per la celebrazione dell’amore verso la propria anima gemella. Come si fa a dire di amare la solitudine in queste occasioni?

san valentinoOra. Avvicinati un attimo allo schermo. Te lo dico sinceramente: ma sti cazzi San Valentino. Un evento pensato perché “l’amore serve a vendere molte scatole di cioccolatini. E in certe culture una gallina” come diceva il dott. Cox (se non sapete chi è sappiate che esiste un girone dell’inferno per gente come voi).

Ma cinismo altrui a parte, veniamo al nocciolo della questione.

Quante volte hai cercato l’altro per paura di rimanere solo? Quante hai preferito la cattiva compagnia alla solitudine? Da quanto tempo è che non pensi un po’ a te stesso e non ti ami un po’ di più?

E non intendo quell’amarsi in senso narcisistico. Piuttosto il volersi davvero bene, il rispettarsi, l’accettarsi per quello che si è. Perché prendersi cura di se stessi è il primo metodo per prendersi cura degli altri, nell’animo nel corpo e nel talento. Perché nel momento in cui credi nel tuo talento allora penserai che nessun limite ti potrà fermare. E gli altri ti imiteranno di rimando.

Mi raccomando. Soprattutto oggi che è san Valentino (e la prova è più ardua) non pensare ai fiori, ai cioccolatini, al cinismo per sopravvivere a Cupido o che non sei fidanzato/a e ti piacerebbe esserlo. Piuttosto pensa ai motivi per cui devi volerti bene e amare la tua solitudine. Perché la tua mente e il tuo corpo sono le uniche due cose che avrai con te e su cui potrai contare fino alla fine. Quando sarai pronto allora sarai libero come Emma Watson.

E se sei arrivato a questo punto dell’articolo e ancora non ti ho convinto, allora devo richiamare a citazione una versione rivisitata di un monologo, alla cui emozione difficilmente si può resistere. Perché forse anche tu come il protagonista del film parli alla notte, forse anche tu stai cercando affannosamente il tuo io o non sai ancora quale strada prendere. Ma soprattutto, non riesci ancora a volerti bene come vorresti.

Love Yourself

“Credo nei sorrisi e nei ti voglio bene non detti. 

Credo al doppio suono di campanello di casa quando vengono a prenderti al primo appuntamento.

Credo che ognuno di noi si meriterebbe di avere un fidanzato e una fidanzata che siano decenti l’uno con l’altra almeno finché non si sta insieme.

Credo che un film come Pretty Woman non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altri romantici in maniera diversa.

Credo che non sia tutto qua a San Valentino, però prima di amare qualcun altro bisogna fare i conti con il te stesso che c’è qua. E allora mi sa che frequenterò prima o poi in qualche corso di autostima.

Credo che semmai avrò una famiglia sarà dura tirare avanti con un marito violento. Però credo anche che se non denuncerò come hanno fatto le vittime di femminicidio difficilmente cambieranno le cose.

Credo che c’ho un buco grosso dentro, ma anche che Sanremo, qualche amichetto, la saga di Bridget Jones, qualche soddisfazione sul lavoro e le stronzate con le amiche ogni tanto questo buco me lo riempiono.

Credo che la voglia di scappare da chi ti vuole bene vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e credo che da te non ci scappi neanche se sei Eddy Merckx.

Credo che non è giusto giudicare l’amore degli altri, perché comunque non puoi proprio sapere un cazzo dell’amore che provano gli altri.

Credo che per amare se stessi a volte ci vuole tanta energia.”

(E se non conoscete nemmeno questo c’è un doppio giro dell’inferno per gente come voi.)

(Ma sarò buona, ve lo allego qui così vi fate una cultura.)

Carlotta Cuppini

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Carlotta Cuppini
Fondatrice di Borderlain, le piace organizzare persone e progetti con sorridente serietà. Based un po' in MIlan un po' Bologna, beve caffè amaro al mattino e vino rosso la sera. Colleziona edizioni di 'JF è uscito dal gruppo' che tiene sul comodino insieme a manuali di project management.