Un voto atteso quello sulla richiesta a procedere nei confronti di Matteo Salvini. Non era però il solo oggetto all’ordine del giorno
Di processo si tratta. Con il “Sì” del Senato Matteo Salvini potrà essere rinviato a giudizio per il caso Gregoretti. Ma questa è già una notizia letta e riletta sulla stampa cartacea e online.
Altri aspetti della questione sono invece interessanti. Ad esempio l’intervento di difesa pronunciato dallo stesso Matteo Salvini dal suo banco del Senato. Questo voto arrivava dopo forti polemiche innescate con il voto della giunta
per le immunità dove la Lega votò a favore del processo. In quel momento però era in atto una campagna elettorale sfrenata in Emilia-Romagna nella quale Salvini si è giocato tutte le carte in suo possesso. Sicuramente, per
mediatizzare ancora di più la sua presenza in terra emiliana, la richiesta di un voto favorevole dei suoi rientrava in una strategia elettorale. Adesso però le urne si sono chiuse e non è più indispensabile estremizzare le situazioni a
favore di telecamera.
I maligni sostengono che sia stata l’avvocato e senatrice Giulia Buongiorno a consigliare a Salvini di non fare votare i senatori leghisti. A parte questa indiscrezione di cui non si ha certezza, il tema è tutto politico. Il Senato era
chiamato ad esprimersi sull’individualità dell’azione dell’ex Ministro degli Interni. Ovvero se Salvini ha tenuto bloccati i migranti sulla Gregoretti per una propria scelta personale o se per una scelta dell’intero governo. Si votava su questo.
Una questione tutta politica che ha ben poco a che fare con un giudizio giuridico lontano dall’essere espresso. Oltretutto potrebbe non arrivare mai nel caso il tribunale dei ministri decidesse di non procedere.
Per questo un voto favorevole da parte della Lega sarebbe potuto essere letto come una dissociazione dalla strategia dei porti chiusi messa in campo da Salvini. Un’uscita dall’aula strategica insomma che, da un lato non
ha dato un parere negativo alla richiesta e dall’altro ha dimostrato fedeltà al leader non sconfessando il suo operato.
Un altro aspetto era osservato speciale. Dopo l’assenza in giunta si attendeva di vedere come avrebbe votato il centrosinistra. Senza neppure tentare il salvataggio di una reputazione in pericolo ha espresso voto
favorevole al processo. Un atteggiamento bipolare che si traduce in una pessima lezione di incoerenza che scopre un problema ancor più grande. La sottomissione a Salvini. Per il timore di una vittoria della Lega in Emilia- Romagna il centrosinistra non si presentò al voto preliminare dello scorso 13 Gennaio asserendo di avere scarsa documentazione per decidere.
Tuttavia la questione all’ordine del giorno della giunta per le immunità del 13 Gennaio era la stessa votata ieri in aula. Si può quindi pensare che il sospetto della strategia elettorale fosse fondato e si potrebbe sospettare
addirittura che un atteggiamento del genere sia ripetibile in futuro.
Stanno arrivando altre richieste di giudizio per Matteo Salvini mentre si procede spediti verso una nuova campagna elettorale regionale. Ci dobbiamo preparare a un nuovo teatrino?