Salvini
Politica

Salvini e Conte tornano a essere uniti: nella sconfitta alle amministrative

Tempo di lettura: 2 minuti

Com’era prevedibile questa settimana la politica è stata impegnata nel post amministrative: elezioni locali che hanno fatto registrare un flop per la Lega di Salvini e un’assoluta debacle per il Movimento Cinque Stelle di Conte che a Roma non arriva neanche al ballottaggio.

La tempesta perfetta che avvolge Salvini non sembra finire. Ci si mettono anche gli elettori

i guai per Matteo Salvini non arrivano solo dall’interno della Lega, sono confermati anche dagli elettori che lo scorso weekend hanno votato per il rinnovo dei sindaci e dei consigli comunali di città importanti come Milano e Roma.

E sono proprio queste due città a mandare un messaggio molto chiaro a Salvini: sia a Roma che a Milano la Lega non raggiunge il 10%: addirittura nella Capitale non va oltre il 6% mentre Fratelli d’Italia vola al 17. Ma se vogliamo il dato più sconvolgente è a Milano dove la Lega conquista un 10,74% superando solo di un punto il partito della Meloni.

Dati che hanno innescato immediatamente la reazione di Salvini il quale si è subito impuntato sulla legge delega fiscale che Draghi stava per portare al vaglio dei ministri. Così da Matteo Salvini arriva l’ordine di disertare il Consiglio dei Ministri di martedì. Un gesto politicamente pesante che infatti ha irritato il Presidente Draghi che, pur mantenendo un atteggiamento pacato, ha ribadito in conferenza stampa come l’attività del governo non possa mutare a seconda dei risultati elettorali.
L’obbiettivo di Matteo Salvini è infatti fin troppo evidente: recuperare consensi togliendosi un po’ di dosso quell’aria filo draghiana che lo ha portato spesso a competere con Enrico Letta su chi fosse più in linea con il governo.

Il fatto però è uno: nonostante Silvio Berlusconi non veda la Meloni a Palazzo Chigi, se il patto del Centrodestra è ancora valido, la Golden Share in questo momento è di Fratelli d’Italia che sta guadagnando molto dalla scelta di stare all’opposizione.  Ed è proprio questo che fa fibrillare Salvini: se prima poteva essere una percezione, adesso il vantaggio della Meloni è una realtà.

Il Movimento Cinque Stelle di Conte parte in salita fra flop

Questa tornata elettorale è stata anche l’esordio del nuovo Movimento Cinque Stelle a guida Conte e i risultati non sono positivi. 

A Roma Virginia Raggi, sindaca ricandidata dai Cinque Stelle, arriva addirittura quarta dopo Carlo Calenda con un risultato di lista che non sfiora il 5%. Una debacle assoluta per la candidata che cinque anni fa conquistò la fiducia dei romani portando il Movimento Cinque Stelle alla guida della Capitale. 

Uscendo da Roma poi, l’esultanza di Conte la si deve unicamente all’essere entrato in coalizione con il Centrosinistra, schieramento che a Bologna e Napoli ha registrato i successi più importanti. Ma comunque, se si considera il voto di lista, Conte non ha molto da festeggiare. Anzi, l’ex Presidente del Consiglio dovrà camminare ancora parecchio se vuole riportare i Cinque Stelle ai numeri di tre anni fa. Basta infatti guardare il risultato di Milano, dove correva con un candidato sindaco indipendente, per avere un’idea della condizione difficile del nuovo movimento.  

Stringerà un patto solido con Letta dando indicazione di voto per il ballottaggio a Roma? O sosterrà la linea Raggi che, sola sul palco lunedì sera, ha dichiarato che non voterà né Gualtieri né Michetti? Questo è il primo problema che Conte deve risolvere in fretta se vuole entrare stabilmente nel Centrosinistra. 

Federico Feliziani
Leggi anche: “Il caso Morisi e la tempesta perfetta per ridimensionare Salvini”
Non hai ancora letto il Cronache di un Borderlain di settembre? Clicca qui

Leave a Response

Federico Feliziani
Autore e scrittore di prosa e poesie, blogger e consigliere comunale a Sasso Marconi, è da circa un decennio politicamente attivo e dedito alla causa contro le violazioni dei diritti umani. Considera la propria disabilità un’amica e compagna di vita con cui crescere e mantenere un dialogo costante.