Renzi e Conte
Politica

Renzi-Conte, si riaccende la miccia. Compensi stellari da bin Salman

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Torniamo a parlare di un evergreen della politica italiana come il rapporto turbolento fra Renzi e Conte. Si è ravvivato questa settimana con la pubblicazione, su Il Fatto Quotidiano, del conto corrente del senatore di Scandicci dal quale emergono tutte le cifre a fronte dell’attività di conferenziere all’estero. A latere continua il valzer sul Presidente della Repubblica che fa essere più concreto un trasferimento di Mario Draghi al Colle. 

Escono i compensi per le conferenze di Renzi all’estero e Conte attacca

Dall’inchiesta Open sono trapelati i dati sul conto correnti di Matteo Renzi dal 2018 al 2020. Emergono così i compensi stellari ricevuti da diversi privati ma soprattutto dall’Arabia Saudita: meta abituale del senatore.

È su questo che si è riacceso lo scontro fra Renzi e Conte: il presidente dei Cinque Stelle intervistato da Lilli Gruber ha ricordato come un tempo il senatore Renzi mostrava il suo conto corrente a favore di telecamere mentre, adesso, grida al complotto perché gli si contesta una questione etica.

Torna così la questione del conflitto d’interesse. Sarà affrontata dalla politica?

La notizia dei compensi stellari per l’attività di conferenziere di Matteo Renzi ha riportato in primo piano il tema del conflitto d’interesse. Infatti al centro dell’ultimo scontro fra Renzi e Conte non c’è un reato bensì una questione etica e morale. È giusto che un senatore della repubblica abbia un’attività parallela che lo porta a ricevere soldi anche da soggetti che con l’Italia centrano molto come Autostrade? E ancora: un senatore della repubblica può intrattenere rapporti con i vertici di uno Stato nel quale i diritti umani e civili non vengono applicati?

Forse per comprendere fino in fondo la questione dovremmo astrarla dal caso di Matteo Renzi: politico su cui il giudizio popolare non è dei migliori e con Giuseppe Conte ci sono questioni risalenti alla caduta del suo ultimo governo. Il tema infatti è generale: un parlamentare che riceve compensi economico oltre al proprio stipendio potrebbe perdere l’autonomia che invece il ruolo richiede. 

È vero però che fin quando la politica non metterà mano a una legge sul conflitto d’interesse Renzi porta avanti un’attività lecita quanto eticamente imbarazzante. Ma l’etica e la morale purtroppo non sono sfere oggettive e ognuno conserva la propria. Finché non si arriverà a un’etica condivisa e generalizzata, come ad esempio accade negli Stati Uniti che su questo sono all’avanguardia, il problema si ripeterà sempre con la stessa ecco nell’opinione pubblica. 

Le norme su sé stessa non sono il fiore all’occhiello della politica italiana ma sul fronte del conflitto d’interesse sarebbe opportuno un intervento anche per il rafforzamento del sistema democratico. Ma nessuno nutre speranze, farlo sarebbe illusorio. 

Successore di Mattarella: Draghi al Colle darebbe fiato alla politica

Continuano a circolare i nomi su cui la politica starebbe ragionando per il successore di Sergio Mattarella al Quirinale. 

L’ipotesi che sembra prendere sempre più forma vede Draghi al Colle. Un’ipotesi che, seppur abbia molte ombre come la tempistica della transizione fra Draghi e chi si siederà al suo posto, potrebbe portare un beneficio. Potrebbe infatti riportare la politica in primo piano togliendo l’ingombrante figura di Draghi dal governo.

Per il sistema democratico potrebbe quindi essere un beneficio l’elezione di Mario Draghi al Quirinale: purché non ascolti Giorgetti sul semi-presidenzialismo di fatto.  

Federico Feliziani
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Federico Feliziani
Autore e scrittore di prosa e poesie, blogger e consigliere comunale a Sasso Marconi, è da circa un decennio politicamente attivo e dedito alla causa contro le violazioni dei diritti umani. Considera la propria disabilità un’amica e compagna di vita con cui crescere e mantenere un dialogo costante.