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Politica

Qatar gate: uno spartiacque per la questione morale nella Sinistra

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Erano anni che non vedevamo così tanti soldi in mano a politici: mazzette su mazzette che compongono quello che ricorderemo come il Qatar gate. Ma non solo, lo scandalo che sta infiammando il parlamento europeo apre un tema che tocca i principi fondamentali della sinistra.

Qatar gate: improvvisamente la questione morale arriva a Sinistra

Anche se è banale dirlo, l’immaginario collettivo non ha mai identificato la corruzione come un peccato della Sinistra custode della questione morale.

E forse è proprio per questo che il Qatar gate sta facendo così discutere. Primo perché i soldi nei borsoni non si vedevano da tanto tempo; secondo, perché il giro di mazzette di Bruxelles è servito a chiudere un occhio sul rispetto dei diritti umani da parte di Paesi che parrebbero aver comprato l’accredito agli standard europei.

Oltre all’aspetto della corruzione di cui si sta occupando la magistratura belga, sconcerta proprio l’oggetto del giro di tangenti. Dal punto di vista politico pesa molto l’architettura allestita dalle eurodeputato Panzeri attraverso cui il Qatar e il Marocco si stavano comprando l’Unione europea. 

Non del tutto però: nonostante le molti tangenti sborsate la plenaria di Strasburgo ha retto non cambiando opinione sui Paesi del Golfo.

Dalle notizie che stanno emergendo sembra come il Qatar gate sia soltanto all’inizio: lo scandalo più grande dopo tangentopoli è destinato ad allargarsi. Troppo facile spostare, come si è tentato di fare, l’attenzione sull’attacco che l’Unione europea starebbe ricevendo da diversi Paesi. La realtà è che diversi politici comunitari si sono fatti riempire gli armadi di soldi per chiudere entrambi gli occhi favorendo così interessi privati. Qualcosa di un po’ diverso da un attacco internazionale. 

Quello che però resterà, oltre alle inchieste giudiziarie, è l’enorme scandalo che colpisce la parte politica che fino ad adesso si è ritenuta al di sopra di ogni sospetto. Un punto dal quale non si torna indietro e che spariglia qualsivoglia superiorità morale. 

Lotta al POS: continua ma con una soglia più bassa

Mentre a Bruxelles sbucano banconote dagli armadi, in Italia continua la liberalizzazione del contante anche se la soglia, entro la quale non ci sarà obbligo di POS, sembra abbassarsi a quaranta euro.

Poco importa se la popolazione è ormai in piena rivoluzione tecnologica, non importa se la moneta elettronica contribuisce a ridurre di molto furti e rapine; il governo vuole eliminare la possibilità di pagare piccole cifre con il bancomat. 

Il tema delle commissioni per gli esercenti utilizzato dalla maggioranza è vero, e una politica seria si adopererebbe per ridurre i costi di gestione del POS. Incentivare passi indietro quando la popolazione sembra stare assimilando bene lo strumento non aiuta nessuno. Forse solo chi alimenta la piccola economia del nero. 

Federico Feliziani
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Federico Feliziani
Autore e scrittore di prosa e poesie, blogger e consigliere comunale a Sasso Marconi, è da circa un decennio politicamente attivo e dedito alla causa contro le violazioni dei diritti umani. Considera la propria disabilità un’amica e compagna di vita con cui crescere e mantenere un dialogo costante.