L’unità nazionale sembra avere qualche falla. Così per un modulo sbagliato il sindaco di Parma si trova seppellito dagli insulti
Se qualcuno si stesse chiedendo quanto può durare la pace sulla scena politica italiana ha trovato una risposta nella polemica sul sindaco di Parma Federico Pizzarotti.
Il caso si scatena quando Primato Nazionale diffonde la notizia che nella città di Parma i buoni spesa -introdotti dal Governo per l’emergenza Coronavirus- sarebbero stati erogati solo a chi fosse stato in possesso del cosiddetto “bollino antifascista”. Un’auto-dichiarazione istituita con un regolamento comunale necessaria per accedere ad alcuni servizi.
Anche la presidente di Fratelli d’Italia, nonché onorevole, Giorgia Meloni si concentra sulla presunta “discriminazione” diffondendo un videosui social nel quale si appella al governo perché intervenga.
La vicenda però è falsa: frutto di un errore che ha esteso l’auto-dichiarazione antifascista, necessaria per l’utilizzo di sale pubbliche e richieste di patrocinio, all’erogazione dei buoni spesa. Un errore di stampa del modulo, afferma Federico Pizzarotti in una nota sui social.
La repentina del sindaco non è però bastata a fermare la marea nera che lo stava sommergendo. Una marea fatta di insulti e minacce che il sindaco di Parma si è trovato sui suoi canali di comunicazione. Sugli screenshot raccolti e pubblicati da Pizzarotti in un post su Facebook si leggono espressioni forti, velenose e in alcuni casi inneggianti al fascismo.
Il caso nato da un errore amministrativo ha riacceso in pochi secondi una realtà che forse ci eravamo illusi di non vedere più. Abbiamo pensato che l’emergenza Coronavirus avesse portato la politica a toni più miti.
Così dal Paese de “Andrà tutto bene” e i canti a squarciagola dalle finestre per tenersi compagnia non se n’è andato quello sporco vizio di vomitare odio su una tastiera. Non se n’è andata la cosiddetta galassia nera, sempre pronta a far percepire la propria presenza.
Forse prima di credere che dal Covid- 19 si possa imparare qualcosa ci dovremmo accorgere di come, in realtà, il mondo di prima non sia stato cancellato ma semplicemente accantonato per un attimo.
Federico Feliziani
Leggi anche: “Ricor do del terremoto. 11 anni dopo L’Aquila non molla”
Ti sei perso “Cronache di un Borderlain” di questo mese? Clicca qui