Quanto è importante lo spazio pubblico e il bisogno del cittadino? Quanto conta il livello di comfort delle aree che quotidianamente viviamo?
Con le stesse domande che ci siamo posti un anno fa, torniamo a parlarvi del nuovo progetto del collettivo Needle – di cui vi invitiamo a leggere la nostra intervista qui -, Piante in.Festa. Con le sue azioni di agopuntura urbana, Needle promuove piccoli gesti di collaborazione territoriale tra gli abitanti di una determinata area da rivalutare. Una questione, questa, che si fa sempre più stringente in relazione alla metropolizzazione delle città, che tendono a cancellare la vivibilità degli spazi “a misura d’uomo” favorendo, spesso, l’alienazione sociale.
Needle: cos’è
Needle è un collettivo multidisciplinare di stanza a Milano e Napoli. Dal 2015 si occupa di progetti in collaborazione con enti pubblici e privati finalizzati al coinvolgimento attivo della comunità per una rivalutazione di aree abbandonate, sottoutilizzate o potenzialmente trasformabili. Un processo di rigenerazione urbana che parta, innanzitutto, dall’abitante del luogo e dal senso di appropriazione nei confronti del contesto in cui vive.
Crediamo fermamente che si instauri sempre un legame fortissimo tra gli abitanti e i luoghi che vengono abitati. Le persone hanno un ruolo fondamentale, sia come fonte di conoscenza dell’uso e della memoria dei luoghi, sia come attori principali della trasformazione e dei futuri usi degli spazi rigenerati: per questo motivo, per noi l’ascolto e la costruzione di tavoli di discussione con gli abitanti sono momenti imprescindibili per impostare e condividere il piano di lavoro.
Ogni progetto, infatti, ha inizio tramite un processo di mappatura partecipata: i professionisti del collettivo, insieme a membri esterni delle comunità universitarie o associazioni del territorio, “studiano” con mano l’area sul quale si intende lavorare, insieme agli abitanti del posto. Questi vengono così coinvolti in una catena di conoscenza e appropriazione del luogo, da migliorare secondo i propri bisogni. Seguono workshop didattici, conferenze e laboratori per mettere a punto le idee che nascono, prevederne di nuove e realizzarle. I cantieri, inoltre, sono sempre aperti, dimodoché tutti possano aiutare la comunità nell’autocostruzione di arredi di vivibilità urbana.
Piante in.Festa
Su questa linea di azione si sviluppa il progetto Piante in.Festa. Analogamente alla rivalutazione della Pinetina Monterosa dello scorso anno, che aveva visto la partecipazione degli abitanti della problematica area napoletana di Scampia, anche questa iniziativa prevede la rivalutazione di un’area verde tramite la tecnica della permacultura. Nello specifico, ci spostiamo al parco Nenzi Bozzi di Ischia. L’obiettivo è «realizzare un intervento di agopuntura urbana sensibile ai temi della tutela del verde e della biodiversità, che promuova il patrimonio e la cultura dell’isola d’Ischia».
Vincitore del bando Si può fare Campania e patrocinato moralmente dal Comune di Ischia, Piante in.Festa prevede di svolgersi su due fasi. La prima, appena conclusasi, si è concentrata su una progettazione partecipata che ha interessato diverse aree del Parco, dall’1 al 4 luglio: «Nell’azione di consultazione e partecipazione, realizzata in maniera intuitiva e coinvolgente attraverso la gamification, i partecipanti hanno la possibilità di segnalare i problemi dell’area indagata, di esprimersi rispetto alla possibilità di realizzare degli arredi in autocostruzione e di manifestare la propria visione per il futuro della Pineta Nenzi Bozzi. I partecipanti e la comunità isolana, sensibilizzati alle logiche del volontariato e dell’”autogestione” degli spazi pubblici e dei beni comuni, in futuro cureranno in prima persona la pineta, rigenerata dal progetto e restituita agli abitanti».
La mappatura ha avuto come obiettivo principale l’individuazione della biodiversità presente nel parco, illustrandone anche i benefici fitoterapici e alimentari. Si è poi passati alla fase laboratoriale di permacultura. «Il titolo “Piante in.Festa” allude di fatti alle pratiche della permacultura, mirate alla gestione di paesaggi antropizzati che soddisfino i bisogni della popolazione e al contempo presentino la resilienza, ricchezza e stabilità di ecosistemi naturali, piante infestanti incluse!».
La seconda fase, che si terrà dall’1 al 5 settembre, si dedicherà invece alla reale autocostruzione di arredi leggeri sulla base dei feedback raccolti nella fase di indagine territoriale. Il tutto è finalizzato alla creazione di un giardino secco mediterraneo, «che ha l’obiettivo di condividere buone pratiche per la realizzazione di giardini self made, a bassa manutenzione, che evitino lo spreco d’acqua». Durante l’evento finale, infine, si terranno manifestazioni di danza, sport e musica sempre incentrati sulla tematica della tutela del verde.
In queste fasi di autoprogettazione particolare attenzione ricade sui bambini: tramite una planimetria cartacea che possa aiutarli ad orientarsi nel giardino, vengono guidati da un esperto botanico che gli insegna a riconoscere la vegetazione con giochi e cacce ai tesori della pineta.
Reazione a catena
Forti di un mix di competenze multi e interdisciplinari, i progetti proposti da Needle riescono sempre a coinvolgere numerose realtà circostanti all’are da rigenerare. Nel caso di Piante in.Festa, il progetto è stato sostenuto da rilevanza regionale, come Cantiere Giovani e Comunica Sociale, ma anche e soprattutto da molteplici realtà ed associazioni attive sul territorio, come la ludoteca La Casa Sull’ Albero, la società Fun&Fun, La Ghironda Ischia, ASD Ischia Pallavolo, La Filosofia, il Castello e la Torre, La Borsa Verde 3.0, il gruppo Vulcào.
Per maggiori informazioni, visitare il seguente sito o i canali facebook e instagram del collettivo.
Ringraziamo ancora una volta la D.ssa Livia Pacera per tutta la disponibilità.