-Inserire Password. –pucci
-La password deve contenere almeno 8 caratteri. – puccipucci
-La password deve contenere almeno un carattere maiuscolo, uno minuscolo, un numero e un simbolo %/!°#. – Puccipucci23!
-Attenzione password troppo vulnerabile! Scegliere un’altra password.
A questo punto il 98% degli utenti ha già fatto volare smartphone, tablet, pc e qualche santo dal calendario e ha scelto come password Che2palle! che contiene, manco a farlo apposta, un carattere maiuscolo, uno minuscolo, un numero ed un simbolo e, a quanto pare, sembra essere ritenuta dal sistema poco vulnerabile (al contrario dell’utente che invece è diventato parecchio irascibile).
Eppure questa asfissiante richiesta di scegliere una parola segreta che sia meno vulnerabile possibile ha delle ragioni che non necessariamente mirano alla perdita della sanità mentale dell’utente: tutti i nostri dati perdono la loro segretezza nel momento in cui li carichiamo online.
Quale password scegliere?
Può sembrare uno scherzo, ma secondo uno studio recente, tra le password più utilizzate vi è la combinazione “123456”. Così come la propria data di nascita, un dato che, grazie ai social, non è così sconosciuto come possiamo pensare. Attraverso questa pubblicazione, per gli hacker, ovvero esperti di informatica abili nel raggirare i sistemi di sicurezza, è una passeggiata individuare le password da noi selezionate ed accedere ai nostri dati privati. Per questa ragione sarebbe opportuno scegliere delle credenziali molto complesse, uniche, che difficilmente possano essere indovinate. Così come, sarebbe consigliabile scegliere password diverse per i nostri profili sulle varie piattaforme e applicazioni. Se un hacker, o anche più verosimilmente un partner geloso, scoprisse le credenziali di accesso ad uno dei social a cui siamo iscritti, potrebbe automaticamente accedere a tutti gli altri profili con la stessa parola segreta. Il rischio è ancor più elevato se le credenziali sono utilizzate anche per accesso a conti bancari online, piattaforme di acquisto, insomma strumenti collegati alle nostre risorse economiche. E se il rischio è quello di dimenticarsi dove mi sono iscritto con cosa, basta riportare tutto su un’agendina gelosamente custodita in un luogo sicuro. Perché la sicurezza reale continua a battere la sicurezza virtuale.
Password dimenticata. E adesso?
In realtà, per gli smemorati, esiste un modo per recuperare le password dimenticate, oltre che i normali ripristini offerti da ogni sito cliccando sulla voce “password dimenticata” e si tratta di programmi appositi che possono variare in base al sistema operativo che usiamo. A tale proposito va detto che questi aiuti sono un’arma a doppio taglio perché possono essere utilizzati dagli hacker per risalire alle password altrui ed entrare illecitamente nei profili. L’efficacia di tali programmi aumenta se le password sono semplici, viceversa, con credenziali molto complesse, tendono ad essere piuttosto innocui. Quindi, ancora una volta, vi invito ad abbandonare password come “primogennaioduemila” e a puntare su soluzioni più barocche ed arzigogolate (ps: la stessa parola arzigogolo potrebbe essere parte di una password complessa).
Se è segreta, tienila per te
Un altro utile consiglio che può sembrare banale- ma a quanto pare non si è mai abbastanza espliciti in questo settore- è quello di evitare di condividere con amici e parenti le password sui social. Può capitare di dire a nostro fratello di usare il nostro account per fare degli acquisti online e di passargli i dati di accesso e della carta di credito/prepagata. E se il suo cellulare venisse rubato? E se il cellulare fosse colpito da un malware? I nostri dati sarebbero lì e probabilmente ci sarebbero conseguenze peggiori per noi che per chi ha subito il furto del cellulare.
Reti pubbliche ma dati privati
Infine, ultimo ma non meno importante: le reti wi-fi pubbliche. Recentemente molte città hanno aperto delle reti pubbliche a cui ci si può connettere con il proprio smartphone e ci può capitare di essere in giro, aver finito il traffico dati sul cellulare e collegarci a questi pubblici wi-fi. Attenzione perché sono reti non protette e la trasmissione dei dati è facilmente intercettabile. Se proprio non possiamo fare a meno di collegarci a queste reti, sarebbe bene non accedere all’account della banca o delle piattaforme di acquisto o qualunque altro sito che richieda l’utilizzo di password e credenziali private, così come sarebbe opportuno disattivare i profili perennemente attivi sui social.
Nel rinnovare il mio invito ad usare i social con attenzione e parsimonia, aggiungo un avvertimento alla nota citazione di Steve Jobs “Stay hungry, stay foolish”: Stay attent!