Si è appena conclusa la 93ª edizione degli Academy Awards. Per gli amici, gli Oscar che, in un modo o nell’altro, passeranno alla storia. Si tratta di uno dei primi eventi in presenza legati al mondo cinematografico, dopo molte cerimonie avvenute via Zoom e Skype. La maggior parte dei partecipanti si è riunita all’Academy Museum of Motion Picture, ovviamente dopo essere stata messa in quarantena e essersi sottoposta a tampone. Il resto dei partecipanti sparsi per il mondo si è mostrata in collegamento video.
Un’edizione spoglia
A differenza degli anni passati, le esibizioni delle canzoni candidate sono andate in onda pre-registrate durante il red carpet. Tra queste esibizioni c’è stata anche quella di Laura Pausini con Io sì.
Nessun discorso di ringraziamento particolare, nessun momento imbarazzante, nessuna sorpresa. La 93ª edizione degli Academy Awards passerà alla storia come un’edizione spoglia, silenziosa, poco movimentata. Ma sarà anche ricordata come l’edizione della ripartenza del cinema, del cinema in sala, la cui riapertura sembra sempre più vicina.
A portarsi a casa più statuette è il film Nomadland, che in Italia sarà disponibile su Disney+ dal 30 aprile e nei cinema nel momento in cui apriranno. Il film di Chloé Zhao si aggiudica tre statuette, miglior film, miglior regia (sesta donna nella storia a ricevere questo premio) e miglior attrice protagonista (Frances McDormand, che porta a tre il numero di statuette vinte durante la carriera). Unica vera sorpresa l’Oscar a Anthony Hopkins come migliore attore protagonista per The Father – Nulla è come sembra. L’Italia, nominata in tre categorie, purtroppo torna a casa a bocca asciutta.
And the Oscar goes to…
Ecco a voi la lista dei vincitori della 93ª edizione degli Oscar.
Miglior film: “Nomadland” di Chloé Zhao
Miglior regia: Chloé Zhao (“Nomadland”)
Miglior attore protagonista: Anthony Hopkins (“The Father – Nulla è come sembra”)
Miglior attrice protagonista: Frances McDormand (“Nomadland”)
Miglior attrice non protagonista: Yoon Yeo-Jeong (“Minari”)
Miglior attore non protagonista: Daniel Kaluuya (“Judas and the Black Messiah”)
Miglior sceneggiatura originale: Emerald Fennel (“Un donna promettente”)
Miglior sceneggiatura non originale: Christopher Hampton e Florian Zeller (“The Father – Nulla è come sembra”)
Miglior film internazionale: “Un altro giro” di Thomas Vinterberg (Danimarca)
Miglior film d’animazione: “Soul” di Pete Docter e Dana Murray
Miglior fotografia: Erik Messerschmidt (“Mank”)
Miglior scenografia: Donald Graham Burt e Jan Pascale (“Mank”)
Miglior montaggio: Mikkel E. G. Nielsen (“Sound of Metal”)
Miglior colonna sonora: Trent Reznor, Atticus Ross e Jon Batiste (“Soul”)
Miglior canzone: “Fight For You” di H.E.R., Dernst Emile II e Tiara Thompson (“Judas and the Black Messiah”)
Miglior effetti speciali: Andrew Jackson, David Lee, Andrew Lockley e Scott Fisher (“Tenet”)
Miglior sonoro: Nicolas Becker, Jaime Baksht, Michelle Couttolenc, Carlos Cortés e Phillip Bladh (“Sound of Metal”)
Miglior costumi: Ann Roth (“Ma Rainey’s Black Bottom”)
Miglior trucco e miglior acconciatura: Sergio Lopez-Rivera, Mia Neal e Jamika Wilson (“Ma Rainey’s Black Bottom”)
Miglior documentario: “Il mio amico in fondo al mare” di Pippa Elrich e James Reed
Miglior cortometraggio: “Due estranei” Travon Free e Martin Desmond Roe
Miglior cortometraggio documentario: “Colette” di Anthony Giacchino e Alice Doyard
Miglior cortometraggio d’animazione: “Se succede qualcosa, vi voglio bene” di Michael Govier e Will McCormack
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