A quattro anni dall’uscita di The Hateful Eight, Quentin Tarantino torna in sala con una dichiarazione d’amore per il cinema, in tutte le sue sfumature. E lo fa nel migliore dei modi.
Los Angeles, febbraio 1969. Rick Dalton è un attore hollywoodiano. I tempi d’oro per lui sono un lontano ricordo: da anni è legato a ruoli televisivi da villain che non lo valorizzano. L’unica possibilità che ha per far risalire la sua carriera è quella di andare in Italia e girare spaghetti western. Cliff Booth è il suo stunt-man, il suo autista e il suo tuttofare, nonché suo unico amico. Mentre Rick tenta in tutti modi di tornare alla ribalta come attore, Cliff entra in contatto con una ragazza membro della Manson Family. Nel frattempo la giovanissima Sharon Tate, moglie del regista Roman Polanski e vicina di casa di Rick, si gode la bella vita da attrice famosa, tra i party esclusivi nelle ville sulle colline di Hollywood.
Questo è tutto quello che si può dire sulla trama di Once upon a time in… Hollywood senza spoilerare nulla.
TARANTINO RACCONTA UNA HOLLYWOOD CHE NON ESISTE PIÙ
Once upon a time in… Hollywood era probabilmente il film più atteso del 2019. Tarantino alla regia, un cast stellare e una storia che ha come sfondo una delle stragi più famose della storia americana hanno contribuito a far alzare le aspettative alle stelle.
Con questo film Tarantino dimostra ancora una volta le sue capacità come cineasta. La regia è impeccabile in ogni suo aspetto. Ogni inquadratura è studiata nei minimi dettagli. Scenografia, costumi e musiche catapultano lo spettatore in una Hollywood che ormai esiste solo nei ricordi del regista. La scelta di girare su pellicola rende l’immagine più corposa e contribuisce a creare quell’atmosfera di epoca perduta. Once upon a time in… Hollywood, dal punto di vista estetico, è una lezione di cinema. Per questo motivo la trama passa in secondo piano; è funzionale allo scopo del regista: Tarantino non vuole raccontarci una storia, ma vuole mostrarci un mondo, un mondo che lui ama alla follia.
UN CAST STELLARE
Nonostante la trama sia un po’ povera di avvenimenti, fatta eccezione per il finale, i personaggi sono costruiti in modo ineccepibile.
Rick Dalton è interpretato da un Leonardo DiCaprio, come sempre, in grandissima forma. Il suo è un personaggio un po’ troppo concentrato su se stesso e nevrotico, che riesce comunque a intenerire il pubblico nei momenti più introspettivi. Rick Dalton rappresenta ciò che spaventa di più qualsiasi attore: il raggiungere la fama, ma non riuscire a gestirla e lasciarsela sfuggire in un attimo.
Cliff Booth ha il volto di Brad Pitt. La sua interpretazione conferma che la coppia Pitt-Tarantino, già vista in Bastardi senza gloria, funziona. Il suo personaggio rappresenta il dietro le quinte del cinema, ciò che lo spettatore non vede, e che Tarantino vuole omaggiare: stunt-men, truccatori, costumisti, autisti, produttori, cameramen… Cliff Booth è un personaggio dal passato oscuro che però ricopre il ruolo dell’eroe della storia, è fraterno nei confronti dell’amico Rick, lo aiuta e lo incoraggia, è disciplinato, grazie a un passato da veterano e al lavoro di stunt-man, ma non ci pensa due volte a usare la violenza con chi lo infastidisce.
Margot Robbie veste i panni della realmente esistita Sharon Tate. All’inizio della sua carriera, piena di sogni e di speranze, attraverso il suo personaggio e gli occhi sognanti della Robbie viviamo il lato più sfarzoso di Hollywood.
Anche il resto del cast non scherza: Al Pacino, Luke Perry, Kurt Russel, Timothy Olyphant, Austin Butler, Dakota Fanning, Maya Hawke, Zoë Bell sono solo alcuni dei volti che compaiono all’interno del film.
UN FILM DA VEDERE
Once upon a time in… Hollywood è probabilmente il film di Tarantino che più dividerà il pubblico. Si allontana parecchio dalle altre pellicole del regista per come è strutturato, ma allo stesso tempo è il film che contiene tutti gli elementi che lo caratterizzano ed è il film che più di tutti li esplicita: primi piani di piedi, atmosfere western, combattimenti in stile cinema asiatico, violenza splatter. In questo film c’è tutto ciò che Tarantino ama e il film stesso è una dichiarazione d’amore al cinema di quasi tre ore.
Once upon a time in… Hollywood è un film da vedere, meglio se al cinema e in pellicola per goderselo appieno. Il mio consiglio è di informarsi prima della visione sulle vicende che riguardano Charles Manson e l’eccidio di Cielo Drive, in modo da comprendere meglio alcuni punti della trama e soprattutto la scelta sul finale fatta da Tarantino.
CONSIGLIATO: Assolutamente sì
VOTO: 9/10