Siamo alla fine della terzultima settimana di questa strana campagna elettorale vissuta fra spiaggia e città. A questo punto le tendenze sono sempre più chiare e, anche se persiste un 40% di indecisi, ormai sembra evidente che Meloni risulterà maggioritaria il 26 settembre.
Meloni in piena metamorfosi si prepara a entrare a Chigi
Non funziona il tentativo di Letta di far suonare l’allarme antidemocratico: dai sondaggi pare esserci un risultato certo che vede Fratelli d’Italia conquistare la leadership della coalizione data per vincente il 25 settembre.
L’immagine dell’Italia moderata è da accantonare, Forza Italia infatti pare arrancare dietro Salvini e Meloni. Sicuramente c’è un deficit del Centrosinistra nell’imporsi in questa campagna elettorale ma non è solo questo.
Il distacco fra le due coalizioni non si può spiegare solo con l’incapacità del Centrosinistra di stare in campagna. Si tratta proprio di una tendenza granitica da una parte e la capacità del Centrodestra di interpretare il cambiamento: vero o presunto che sia.
È pur vero che è ancora presente un 40% di indecisi che potrebbero posizionarsi nelle ore immediatamente precedenti al voto. Se si conta su questo 40% non è possibile eludere l’effetto traino dell’ipotetico vincitore. Salire sul carro del vincitore è infatti una reazione possibile che potrebbe far orientare gli indecisi verso Meloni alla ricerca di un governo stabile.
Circostanza plausibile viste anche le tante emergenze che deve fronteggiare il Paese. Di fronte alla vittoria quasi certa del Centrodestra, l’elettore preoccupato dalla situazione energetica, potrebbe decidere di contribuire a solidificare la vittoria per avere un esecutivo stabile e in tempi rapidi.
Conte si conferma a Sinistra: mentre non disturba la Meloni ruba consensi al PD
Sempre leggendo i sondaggi pare non ci sarà quella debacle del Movimento Cinque Stelle che qualcuno prevedeva. Certo, se ci si riferisce al risultato conquistato nel 2018, superare di poco il 10% si può considerare come un forte ridimensionamento.
Va però tenuto in considerazione come il Movimento Cinque Stelle di oggi sia altro rispetto a quattro anni fa. Giuseppe Conte, dopo essere stato incerto nel posizionamento, sembra aver scelto di stare a Sinistra.
Un fatto mostrato dai flussi elettorali registrati nei sondaggi che evidenziano come Conte sia il concorrente diretto di Enrico Letta.
Sia dal lato elettorale che da quello politico Conte e Letta sono in contrapposizione. Il mancato campo largo ha creato le condizioni per una gara a Sinistra che, dato il sistema elettorale, non avvantaggerà ne il Movimento Cinque Stelle né il Partito Democratico.
Difficile sostenere come una coalizione Pd e M5S avrebbe accorciato le distanze con il Centrodestra. Sarebbe però stata la risposta più retoricamente coerente al pericolo democratico paventato da Letta.