Il fatto che ha mobilitato la politica questa settimana è l’arresto del super latitante Matteo Messina Denaro: ricercato per ben trent’anni e accusato di diversi crimini fra cui gli attentati del 1992.
Non poteva però mancare il derby fra chi ha festeggiato la vittoria dello Stato richiamando la sconfitta della mafia, e chi invece si è detto scettico ipotizzando un patto per la cattura.
L’arresto di Matteo Messina Denaro e il selfie con l’infermiere
Quando immaginiamo la vita di un super latitante pensiamo a cunicoli scavati sottoterra, pensiamo ad uscite con costumi che lo rendano irriconoscibile e ad una vita asociale. Da quanto si apprende invece Messina Denaro trascorreva una vita assolutamente comune: si recava nella clinica dov’era in cura, scambiava messaggi con i compaesani e si concedeva anche a selfie con chi glene faceva richiesta come per esempio con l’infermiere che lo aveva in cura.
Questa è la paradossale condizione in cui viveva da trent’anni Matteo Messina Denaro: alla luce del sole e molto ben inserito nella comunità dove aveva i suoi rifugi.
L’arresto non si può non salutare con favore ma rimane lo sgomento per una latitanza non latitanza che quindi sarebbe potuta durare anche meno di trent’anni, facendo così in modo di adempiere ai compiti della giustizia più velocemente.
Come se Messina Denaro fosse stato beccato per una bolletta non pagata o per non aver passato lo stracchino alla cassa automatica del supermercato. Ci saranno certamente ragioni profonde per tutto questo tempo, ma è innegabile come lasci sbalorditi e apra interrogativi a chi crede in una giustizia rapida.
Matteo Messina Denaro: la retorica di Meloni è uno smacco a Matteo Salvini ministro dell’interno
Ve lo ricordate il rimpatrio di Cesare Battisti a Ciampino con un Salvini sceriffo armato di smartphone in diretta su Facebook? Bisogna ammettere come Giorgia Meloni e il ministro Piantedosi, per un successo tutto italiano, abbiano tenuto un profilo molto più istituzionale. Recarsi trionfanti a salutare gli agenti che hanno contribuito alla cattura del super latitante è molto più saggio di improvvisarsi poliziotti riprendendo in diretta l’arrestato.
La possibilità di rivedere la stessa scena c’era, la necessità di rivendicare il risultato per il governo Meloni pure, ma è prevalso un atteggiamento istituzionale per nulla scontato.
Pur essendoci una cultura di destra al governo, l’arresto di Matteo Messina Denaro è avvenuto senza eccessi di spettacolarizzazione e nessuna morbosità nell’esibire il detenuto. Un dettaglio sottile che però può fare la differenza.