Ci sono cose che un ministro della Repubblica non dovrebbe neanche pensare figuriamoci dire in un’assemblea pubblica; eppure il ministro Lollobrigida ha serenamente esposto il concetto della sostituzione etnica per spiegare le politiche per la natalità del governo.
Lollobrigida parla di sostituzione etnica. Poi scusandosi fa addirittura peggio
C’è del masochismo in ciò che ha fatto il ministro Lollobrigida nel suo ultimo intervento pubblico. Sostenendo le politiche per la natalità comunicate recentemente dal governo, il ministro ha dichiarato che bisogna contrastare la sostituzione etnica in atto. Una dichiarazione che non poteva passare inosservata perchè basata su un concetto, su una credenza cospirazionista, che nella storia europea evoca ricordi nefasti. Un concetto molto simile lo propagandava Hitler suffragando il proprio regime, quindi non proprio un dettaglio di poco conto.
In realtà Lollobrigida non è il primo che in tempi recenti ha utilizzato il concetto della sostituzione etnica: lo hanno fatto anche Matteo Salvini prima, e Giorgia Meloni poi. Ma se questi due sembrano aver capito che per sedere al governo serve anche un atteggiamento consono, il ministro Lollobrigida non c’è ancora arrivato e le scuse lo dimostrano.
Come si dice? La toppa è peggio del buco: quella che Lollobrigida ha provato a mettere grida vendetta. Il ministro dell’agricoltura infatti, per giustificare la bruttura, si è dato dell’ignorante. Una giustificazione che dovrebbe suscitare una domanda: un ministro della Repubblica può permettersi di essere ignorante? Ovvero, di ignorare un concetto storicamente nefasto come quello della sostituzione etnica?
Purtroppo per Lollobrigida no, è un’eventualità che la stessa Costituzione scongiura richiedendo esplicitamente onore per chi ricopre cariche pubbliche. C’è poi la domanda conseguente: Lollobrigida è davvero ignorante come sostiene, o l’ignoranza è solo una giustificazione per far cessare le polemiche?
Dilemma che si pongono diversi commentatori in questi giorni incorrendo, in alcuni casi, a un allarmismo eccessivo.
Lollobrigida cita la sostituzione etnica. Siamo in un regime?
Avendo il compito di raccontare la politica sento molto forte la responsabilità quando mi interrogo quanto spingere sull’acceleratore. Perchè è un attimo gridare al lupo per poi assuefare le coscienze tanto da non vedere la bestia quando c’è veramente.
L’uscita di Lollobrigida è indegna e in Germania, o in qualsiasi altro Paese europeo, non avrebbe appello: lo condannerebbe a una vita lontano chilometri dalla politica. Tuttavia è necessario interrogarsi a fondo se sia un fenomeno di ignoranza o se sia spia di qualcosa di più grande e pericoloso.
Questa risposta personalmente non ce l’ho, o almeno: non ce l’ho in senso assoluto. Posso però tentare di mettere insieme i pezzi ad esempio, partendo dal lavoro di accreditamento in sede europea di Giorgia Meloni. Un lavoro che ha portato ad ammorbidire alcune delle posizioni di Fratelli d’Italia e che, la teoria della sostituzione etnica in bocca al governo, farebbe rovinosamente crollare. Meloni quindi non ha nessun interesse a farsi mettere addosso lo stigma di razzista perché, molto probabilmente, cadrebbe in un tempo brevissimo. Al contempo però la presidente del consiglio non può sempre svicolare quando qualche ministro delira: dovrebbe iniziare a palesare un controllo delle idee dei suoi delegati. Viceversa sono tutte dichiarazioni riconducibili a lei.
Il lupo non c’è ancora ma occorrono garanzie da parte di chi le può dare perché certe espressioni siano fuori dalla mente di chi ci amministra.