#SiamoSullaStessaBarca è l’hashtag che Borderlain.it ha lanciato sui social per sentirci meno soli in questo particolare periodo per il Paese e per raccontare la vita in quarantena della nostra redazione. Siamo spettatori e vittime di un momento storico unico che ha stravolto completamente le nostre vite e le nostre priorità. Ci ritroviamo improvvisamente a fare i conti con noi stessi e con l’immane quantità di tempo a nostra disposizione a causa della quarantena.
Il web, accanto alla tv, rappresenta la nostra metaforica finestra sul mondo, sebbene, in questi giorni, stiamo riscoprendo l’importanza ed il valore di affacciarci fisicamente sulle nostre strade. Ecco allora che aprire la finestra, uscire sul balcone, diventano gesti di scoperta, segnali di solidarietà, momenti di libertà.
Noi borderlainers abbiamo guardato fuori dalle nostre finestre per raccontarvi come stiamo vivendo la quarantena.
Luca, 13 marzo, ore 18:00- Vista su giardino condominiale, Lonato del Garda (BS)
Carlotta, 13 marzo, ore 13:00- Milano, Navigli
Chiara, 14 marzo, ore 17:00 – scorcio del meraviglioso giardino di casa mia, Casatenovo (LC)
Sara T., 13 marzo 2020, ore 14.18 – vista su uno scorcio di Via Marconi, Bologna. In basso a sinistra alcune persone sono in coda per entrare alla Pam
Sono Bresciana ma questa quarantena la sto passando a Bologna, dove studio. Le mie giornate trascorrono serene tra lezioni online e studio. Fortunatamente vivo con altre sei persone e la compagnia non manca. Insieme ai miei coinquilini abbiamo organizzato le Coronalimpiadi: abbiamo stilato un regolamento con delle prove da affrontare, si guadagnano o si perdono punti, in base all’esito della prova. Quando la quarantena finirà chi avrà il punteggio più alto otterrà una cena offerta dagli altri coinquilini. Il regolamento è in continuo aggiornamento, tutto può diventare un modo per perdere o guadagnare punti e la competizione è agguerritissima. Chi vincerà?
Margherita, 14 marzo 2020, ore 17:00- vista dalla mia mansarda sui tetti di Torino
Sono tra quelli che la quarantena non la vive in pieno: per lavoro devo uscire ogni mattina e rientrare nel pomeriggio. Per strada c’è poca gente. Quella che c’è si avvolge nei propri pensieri e si volta a guardare l’altro solo se sente un colpo di tosse. Quando torno da lavoro, divento uguale a tutti gli italiani che sono rinchiusi da una settimana, ma lo vivo con serenità: cucino, scrivo, mi alleno, leggo. Ciò di cui risento maggiormente è non poter viaggiare: gli spostamenti di lungo raggio, per me terrona al nord, sono di vitale importanza. Ogni giorno, con il mio Zenzy, guardo fuori e penso che, nonostante gli 800km che mi separano dalla mia famiglia, non solo #siamosullastessabarca ma siamo sotto lo stesso cielo.