Settembre è il mese dei buoni propositi, delle riflessioni e dei cambiamenti radicali. Settembre è il mese di Victor Osimhen. Un mese che può segnare la svolta, sia nel bene che nel male. Ed oggi che è primo settembre (auguri a Borderlain per il primo anno di vita) mi sono fatto trascinare dalle riflessioni e mi sono posto una domanda sul nuovo corso che attende il Napoli: può un calciatore – per quanto bravo possa essere – diventare il simbolo di una nuova era tattica e filosofica? Dopo averci ragionato un po’, sono giunto alla conclusione che la risposta è sì.
Victor Osimhen è nato in Nigeria il 28 Dicembre del 1998 ed è l’acquisto più caro della storia del Napoli. 81 milioni di euro per un 21enne tutto velocità, forza fisica, senso del gol e fame, tanta fame. 81 milioni di ragioni per cambiare il Napoli, a sua immagine e somiglianza.
Quello che però conta di più è che Victor Osimhen ha dato inizio a quella rivoluzione necessaria in casa Napoli, dopo anni di 4-3-3 e possesso palla, di fraseggio e squadra cortissima. Di calciatori spremuti fino all’osso che hanno dato tutto e che oggi, anzi ieri, sarebbe giusto cedere.
Diciamolo senza aver paura: Victor Osimehn ha definitivamente mandato in pensione il Sarrismo. D’altronde Gennaro Gattuso, sin dal suo arrivo a Napoli, ha dovuto fare affidamento a quella corrente filosofica e calcistica che ha portato i partenopei a vincere lo scudetto nella stagione 2017-2018 per rialzare una stagione fortemente penalizzata dal calcio fluido di Ancelottiana memoria che per fortuna ha avuto vita breve all’ombra del Vesuvio.
Con il lavoro, l’impegno e la determinazione, che non mancano mai al tecnico calabrese, è stato possibile raddrizzare una stagione che senza la conquista della Coppa Italia sarebbe stata fallimentare.
La nuova veste tattica del Napoli
Settembre è però arrivato, ed il Napoli si prepara a vivere una seconda vita dal punto di vista tattico. Con l’acquisto di Victor Osimhen il tecnico Gennaro Gattuso ha gettato le basi per un nuovo ciclo tattico. Il modulo di partenza sarà sempre il 4-3-3, tanto caro all’ex centrocampista del Milan, ma quello che cambierà sarà il modo di interpretare questo modulo.
Gattuso vuole innanzitutto una squadra più elastica e pronta a ripartire. Non più ossessionata dal possesso palla e da fraseggi spesso sterili, ma pronta a sfruttare la velocità e la profondità di Osimhen e di Insigne, Mertens e Lozano. Sarà un calcio verticale, veloce ed aggressivo.
Una squadra che potrà alleggerire la pressione avversaria con lanci verso la punta, con il susseguente scarico immediato verso gli esterni che dovranno saltare l’uomo e creare la superiorità. Da quì nasce l’assalto a Boga e Under, due che possono velocizzare la manovra ed, appunto, creare superiorità grazie alle spiccate doti nell’uno contro uno.
Occhio però al nuovo che avanza, a quel 4-2-3-1 che stuzzica e non poco Gattuso grazie alla possibilità di far giocare insieme Ciro Mertens ed il nuovo arrivato Victor Osimhen, con Insigne sull’out sinistro ed a destra uno tra Politano e Lozano. Il nuovo modulo è stato provato nei primi giorni di ritiro e potrebbe rappresentare un’ottima alternativa nelle gare dove il Napoli ha bisogno di sfondare, quando le difese avversarie saranno particolarmente chiuse ed attente solo a non prenderle.
I nomi che circolano in sede di mercato confermano le sensazioni settembrine. Il Napoli vuole cambiare pelle ed anima. Gattuso vuole creare una squadra aggressiva e veloce, che abbia il “veleno” dentro e che sia pronta a sfruttare le occasioni.
Settembre è arrivato ed è il momento di cambiare. Il Napoli si prepara ad una nuova vita, ad una nuova era, grazie al vento africano che soffia via i resti di un Sarrismo che non c’è più, nè a Napoli nè a Torino, dove non si è mai visto.
Il Napoli è pronto ad accogliere il cambiamento radicale targato Victor Osimhen.
Di Andrea Tarantino