Fu Renzi ancora nel PD a aprire la strada al Conte bis. Adesso con la sua Italia Viva passa all’incasso facendo traballare la maggioranza
È complesso spostare l’attenzione a temi non legati al Coronavirus. Come sarebbe auspicabile, si osserva un governo compatto nell’affrontare un’emergenza che sembrava non toccare il nostro Paese. E di questo bisogna essere certamente soddisfatti.
Se il governo in questo momento si sta dimostrando compatto non è stato lo stesso nei giorni scorsi. Il tema della riforma della prescrizione ha infiammato il campo politico facendo esporre gli artigli a Italia Viva, il partito fondato da Matteo Renzi nello scorso Settembre. Ricordiamo come fu proprio il senatore Renzi ad aprire la strada al governo Conte due. Poi arrivò la scissione dal PD e una conseguente migrazione di alcuni parlamentari nel nuovo gruppo di Italia Viva. Alcune decine di parlamentari che pare siano proprio quelle che garantiscono la maggioranza al governo giallo-rosso.
Ed è proprio questo aspetto che sta facendo fibrillare il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e l’intera maggioranza. Le mosse di Italia Viva sono dirimenti per il futuro della legislatura. Questo lo fa ipotizzare la ventilata ricerca dei cosiddetti “responsabili”: deputati e senatori disponibili a sostenere il governo qualora Renzi decidesse di far passare Italia Viva all’opposizione. Sì perché Coronavirus permettendo Renzi dovrebbe incontrare il Presidente Conte questa settimana. Un incontro decisivo nel quale Matteo Renzi espliciterà gli aspetti su cui darà battaglia.
Conte sembra voler giocare all’attacco. Circola infatti la voce che il Presidente del Consiglio possa presentarsi in Parlamento ponendo la fiducia sul programma dei prossimi tre anni. Una scelta forte considerata anche la data in cui potrebbe intervenire: il 4 Marzo. Nel frattempo Matteo Renzi ha tenuto tutti con il fiato sospeso in attesa dell’intervista nel prestigioso salotto di Porta a Porta dal quale ha annunciato alcuni obbiettivi non proprio in linea con il programma di governo.
Il senatore Renzi attenderà Pasqua per compiere la scelta definitiva. Nonostante questo congelamento non stenta a fare emergere il desiderio di un governo istituzionale dal quale possa arrivare una riforma costituzionale che Renzi chiama “Il Sindaco d’Italia”. Si tratta dell’elezione diretta del Presidente del Consiglio per -afferma il leader di Italia Viva- garantire maggiore stabilità dei governi. Un’affermazione che non ha destato poche polemiche.
Più delle polemiche è interessante come Renzi abbia lanciata la proposta del sindaco d’Italia chiedendo adesioni non nascondendo un invito al Centrodestra. La proposta però non sembra avere gambe, non convince il Presidente del Consiglio e al momento non innesca un dibattito serio. Anche perché ci troviamo a poco più di un mese dal referendum confermativo sul taglio dei parlamentari. Riforma costituzionale che se confermata dai cittadini innescherà diverse scelte da assumere: come la riconfigurazione dei collegi elettorali e probabilmente una nuova legge elettorale.
Non è quindi il momento per aprire nuove discussioni su riforme istituzionali. Quello che però è certo è lo scatto di un partito finora sonnecchiante che adesso inizia la fase dell’incasso.