Francesco Muzzopappa, classe 1976, scrittore e copywriter, autore di romanzi e libri per ragazzi, ci ha dedicato il suo tempo per un’intervista, raccontandoci meglio di sé e del suo romanzo “Dente per dente”, oggetto dell’ultimo episodio della rubrica Fuori fuoco targata Borderlain.it.
Proprio ieri, 27 aprile, è uscito il suo ultimo libro per ragazzi: “L’inferno spiegato male”.
Ho letto che prima di essere uno scrittore sei un copywriter. Potresti dirci di più su questo lavoro e come sei passato alla scrittura, oppure è una passione che hai sempre avuto?
Ho sempre scritto, ho sempre letto. Dopo la laurea in Lingue, all’Università di Bari, ho però vinto un concorso indetto da una importante multinazionale della comunicazione, tentando la fortuna per puro caso. Sono arrivato primo su 650 e così ho deciso di rifiutare la possibilità di fare dottorato in Facoltà per tentare questa strada, molto rischiosa, di cui non conoscevo nemmeno le basi. Per fortuna è andata bene. Per puro caso, anche qui, mi sono iscritto nel 2010 alla Scuola di scrittura di Raul Montanari e ho capito che avevo una voce da usare e molte idee da svolgere.
Avendo recensito il tuo romanzo “Dente per dente”, colgo l’occasione per chiederti alcune cose sul libro. Come mai hai scelto un museo come cardine del romanzo? Sei appassionato d’arte?
Mi piace l’arte contemporanea, sì, moltissimo, anche se in alcuni casi si entra nel paradosso e nel banale, che poi è il fulcro dell’ambientazione che ho dato al romanzo.
Il tuo stile ironico è sicuramente il punto forte del romanzo. Ci sono degli scrittori/ persone della tua vita che l’hanno influenzato?
Molti. Da Swift e Sterne, spolpati all’università, ai vari Wodehouse, Shteyngart, Keret, Parker, Bryson. Tutti gli autori e le autrici che usano l’umorismo come veicolo per raccontare il mondo, mi affascinano. L’umorismo ha a che fare con le sfumature di senso, vive di sottintesi disseminati ovunque che l’intelligenza del lettore deve poter cogliere.
Il tuo romanzo mi ha tenuta incollata alla pagina. Secondo te cosa non deve mancare a un libro perché questo accada?
Ritmo, anzitutto, descrizioni asciutte e capacità di creare immedesimazione. E poi la risata è un collante fortissimo, sempre che il lettore abbia voglia di ridere. Esistono anche lettori che nei libri cercano la disperazione, l’approfondimento psicologico o semplicemente una prosa diversa. Fortunatamente il mondo è grande abbastanza da contenerci tutti.
Di recente hai fatto uscire dei libri per ragazzi. Come mai questo cambio di target?
Perché so cosa vuol dire abbandonare il piacere della lettura da bambino. Quando, chiacchierando con una libraia speciale, sono stato sfidato sul terreno della scrittura per ragazzi, non mi sono tirato indietro. In fin dei conti per ragazzi ho sempre scritto. Da tempo coltivo un progetto di scrittura che vive principalmente su YouTube che si chiama “fiabe brevi che finiscono malissimo” che parte proprio dal mio amore per Rodari.
Quali progetti futuri hai in programma?
Ho molti progetti in arrivo. Anzitutto “L’Inferno spiegato male”, illustrato da Daw, un progetto per ragazzi in cui Dante ripercorre il suo Inferno in maniera divertente. Esce il 27 aprile e ci tengo davvero tanto, perché ci ho lavorato a lungo. E poi tante belle sorprese.
Ringraziamo Francesco Muzzopappa per la sua infinita disponibilità e, se ancora non l’avete fatto, vi invitiamo ad andare a vedere la nostra recensione su “Dente per dente”, in formato IGTV sul nostro profilo Instagram e di cui trovate anche l’articolo sul nostro sito.
E se siete alla ricerca di un umorismo sottile e un attento sguardo verso l’ipocrisia nella società, vi invitiamo soprattutto a leggere questo libro.