L’autunno è alle porte, e insieme a lui per qualcuno l’inizio della scuola, per altri la ripresa del lavoro o dell’università. Per non farsi intimidire dal freddo, dalle giornate più brevi, per ovviare alla stanchezza, al nervosismo di fine giornata, quale modo migliore se non viaggiare con l’immaginazione, volare in luoghi lontani, mentre si è seduti al proprio divano?
Per quanto sia impossibile riassumere le infinite sfaccettature di un’intera area continentale, ecco 5 libri di cui questo inverno – e i prossimi – non potrete fare a meno. Racconti di luoghi e persone che vi incuriosiranno e vi invoglieranno a partire per conoscere la realtà di una terra multiforme e colorata: il Sud America.
1. “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore” – Luis Sepúlveda
Questa lista inizia con un romanzo di Luis Sepúlveda, scrittore e intellettuale recentemente deceduto a causa della pandemia.
È in un paesino immaginario del Sud America, circondato da una fitta foresta, che inizia la narrazione. È il punto di arrivo di una serie di disavventure che caratterizzano la storia di Antonio José Bolívar, un vecchio cacciatore rimasto vedovo, esiliato dalla sua città dopo aver avuto svariati problemi con gli indios shuar.
In questa storia passato e presente si intrecciano, tra la rievocazione di esperienze idilliache a contatto con la natura amazzonica insieme agli indios e la sospensione della narrazione nell’atmosfera sospesa della solitudine, colmata dalla perpetua e ripetuta lettura di romanzi d’amore e di una foto sbiadita della moglie.
Un romanzo che mostra l’accordo intimo degli autoctoni con i segreti della natura, un rispetto che i colonizzatori hanno oltraggiato, troppo occupati a sfruttare e distruggere. Una verginità intatta, quella della terra degli indios, che spinge alla lotta e alla denuncia dei colonizzatori e dello sfruttamento dei territori.
Sepúlveda ci fa immergere nell’atmosfera dei ricordi di Antonio connessi alla sua vita nella natura incontaminata, ricordandoci dell’esistenza del nostro legame con essa, puro e infantile. Ci spinge a volerlo recuperare, nella forma di quel rispetto da tempo smarrito e ora visibilmente inesistente.
Nel romanzo si crea un motivo di immaginazione, di sogno che spinge Antonio a continuare a leggere i suoi romanzi d’amore, , grazie alla sua irriducibile capacità di sperare che accompagna noi lettori.
2. “Lungo petalo di mare” – Isabel Allende
In un intreccio tra le storie personali dei personaggi e il chiaro sfondo storico nel quale si svolgono le vicende, nel suo ultimo romanzo la Allende racconta un episodio di salvataggio in Cile di alcuni profughi dalla guerra civile spagnola degli anni ’40, dopo la salita al potere del dittatore Francisco Franco. Un’operazione che fu possibile grazie all’intervento di Pablo Neruda, diplomatico e intellettuale cileno, futuro premio Nobel per la letteratura.
Pervaso dalle poesie di Neruda, questo romanzo trae il suo titolo da una di queste, dove il Cile viene definito “lungo petalo di mare”. Un paese destinato anch’esso a una dittatura, quella di Pinochet, causa dell’esilio del poeta.
Evocando le tematiche dell’esilio, dell’attaccamento alle origini e alle tradizioni, questo libro ci racconta di una storia passata, che ci fornisce un po’ di consapevolezza in più e che ci dà la possibilità di riflettere sul presente.
3. “In Patagonia” – Bruce Chatwin
Nato da un reportage del suo viaggio nelle terre della Patagonia, il romanzo di Chatwin ci offre una piacevole evasione in quelle terre lontane, dove ad essere protagonisti non sono i paesaggi, ma le persone incontrate e i loro aneddoti. Tutte molto diverse, di diversa nazionalità, diversa età, carattere, passato, riunite in quello che è l’unico rifugio sicuro dal pericolo della bomba atomica.
In questo caso, il viaggio non si sviluppa attraverso il racconto dei luoghi: è un viaggio inteso prima di tutto come percorso interiore, nato dalle riflessioni e dai dialoghi intrattenuti tra persone incontrate per caso.
Nell’era dell’apparenza, dei “travel influencers” e della ricerca dello scatto perfetto, siamo troppo proiettati sul “vedere” e abbiamo forse un po’ dimenticato cosa significa viaggiare.
In vista del prossimo viaggio, che tutti intravediamo con speranza ed entusiasmo, chi per le vacanze di Natale, chi per la prossima estate, Chatwin ci ricorda come fermarsi nei luoghi, parlare con le persone, respirare un’aria diversa è ciò che dell’esperienza rappresenta una ricchezza ed è ciò che ci consente di abbattere dei muri, tra individui, tra paesi, oltre che tra mente e cuore.
4. “Latinoamericana. I diari della motocicletta” – Ernesto Che Guevara
Con il racconto di un avventuroso viaggio, le vicissitudini di due ragazzi argentini negli anni ’50 lungo migliaia di chilometri ci ricordano la semplicità di partire, di esplorare. Non servono gesta impressionanti, a volte basta una motocicletta sgangherata per condividere un tratto di esistenza, le proprie aspirazioni, sogni e curiosità.
Attraversando l’America Latina, Che Guevara, che scrive da ragazzo, ci accompagna in un’avventura colma di curiosità, bramosia di vivere ed entusiasmo che avrebbero poi caratterizzato tutta la sua carriera di comandante.
Forse ci possiamo immaginare così il nostro prossimo viaggio: un tuffo nell’ignoto, accompagnati dalla curiosità accesa della gioventù e da un entusiasmo che, dopo l’inverno, abbiamo bisogno di risvegliare.
5. “L’amore ai tempi del colera” – Gabriel Garcia Marquez
Quanto mai può essere attuale, anche se allo stesso tempo spaventosa e angosciante, la storia di due amanti sullo sfondo di un’epidemia?
Il romanzo dell’autore colombiano, ambientato in una cittadina anonima, ci fa entrare in quell’atmosfera sospesa che tutti in questo momento storico abbiamo sperimentato. Di fronte alla capacità di due giovani innamorati ostacolati da una malattia di coltivare il loro amore fino al prossimo incontro, questo romanzo ci può far riscoprire la forza del contatto emotivo, anche epistolare.
Una lettura che ci può far viaggiare un po’ con il cuore, in un immaginario sentimentale che può soltanto trasmetterci speranza.