In ricordo di Andrea Camilleri
Cultura

In ricordo di Andrea Camilleri

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Nel cuore di Roma, nel pieno del traffico cittadino nei pressi della Piramide Cestia, esiste un luogo del tutto particolare, quasi mistico: il Cimitero Acattolico. Lì riposano le spoglie di numerosi artisti e poeti (come John Keats e Percy Bysshe Shelley) e personaggi storici (come Antonio Gramsci).

Circa due anni fa, trovandomi lì quasi per caso, mi sono imbattuta nel luogo di sepoltura di uno degli scrittori italiani più iconici degli ultimi decenni: Andrea Camilleri, che proprio oggi avrebbe compiuto 95 anni. In quel momento ho subito pensato che non avrebbe potuto scegliere posto migliore per far riposare le sue spoglie mortali, in un giardino pieno di alberi e natura, al riparo da confusione e sguardi indiscreti. Perché lui trasmetteva soprattutto questo, pacatezza e discrezione.

Le origini di Andrea Camilleri

Andrea Camilleri, che la maggior parte di noi conosce soprattutto per la sua serie di romanzi sul Commissario Montalbano e la omonima fiction Rai, nasce il 6 settembre di 95 anni fa a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento. Figlio unico, dopo l’infanzia e l’adolescenza trascorse nella sua terra natia, si trasferisce a Roma, dove risiederà fino al giorno della sua morte, il 17 luglio 2019.

Non solo scrittore. Il teatro, la Rai e la famiglia

Forse non tutti sanno che la carriera di Camilleri ha inizio nel teatro. Comincia infatti a lavorare come regista teatrale in Sicilia nel 1942, iscrivendosi poi alla facoltà di Lettere e Filosofia di Palermo nel 1944 senza però mai laurearsi. Dopo il trasferimento a Roma, nel 1949 viene ammesso all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica come unico allievo regista, conseguendo il diploma tre anni più tardi. Dopo un primo rifiuto a causa della sua militanza comunista, entra alla Rai nel 1957, per poi insegnare sia al Centro Sperimentale di Cinematografia sia alla stessa Accademia da lui frequentata in precedenza.

Quello stesso anno è molto importante anche dal punto di vista personale, dato che sposa la donna della sua vita Rosetta dello Siesto, da cui ha avuto le figlie Mariolina, Andreina ed Elisabetta, grazie alle quali è poi diventato nonno.

Camilleri scrittore

Pur cominciando a scrivere già nel 1978, Camilleri raggiunge il successo negli anni Novanta, prima con i romanzi incentrati su storie ambientate nella Sicilia di fine Ottocento, e dopo con la serie del Commissario Montalbano, il cui primo libro La forma dell’acqua viene pubblicato nel 1994.

La sua consacrazione avviene poi con la trasposizione televisiva per Rai 1 delle avventure del Commissario. Iniziata nel 1999, la fiction ha già raggiunto 14 stagioni ed è tutt’ora in produzione, con sempre protagonista Luca Zingaretti nel ruolo dell’ormai iconico Salvo Montalbano.

Camilleri e la Sicilia

Pur avendo vissuto a Roma per la maggior parte della sua vita, non si può ignorare il profondo legame che Camilleri aveva con la sua Sicilia e l’altrettanta capacità di narrarla con un’autenticità e un garbo che caratterizzavano anche la sua persona. Egli ha avuto la capacità di raccontare tutta la bellezza, ma anche le contraddizioni della sua terra d’origine, anche grazie alla scelta di usare il dialetto siciliano in molte sue opere. Inoltre, l’invenzione di situazioni e personaggi molto verosimili, e a tratti comici, hanno fatto affezionare profondamente i lettori prima e gli spettatori televisivi poi.

Gli ultimi anni

Camilleri è stato un autore instancabile fino alla fine, nonostante la veneranda età e i problemi di salute che lo avevano portato a perdere completamente la vista. Non ha mai perso la sua vitalità e soprattutto la sua continua sete di scoperta. Non posso quindi che concludere con una frase che lui stesso ha pronunciato poco prima di lasciarci: «Diventato cieco mi è venuta una curiosità immensa di intuire cosa sia l’eternità, quell’eternità che ormai sento così vicina a me».

E io credo proprio che sia riuscito a scoprirlo.

Zoe Ambra Innocenti
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