Eric Arthur Blair, meglio conosciuto come George Orwell. Un autore che non ha bisogno di presentazioni: scrittore poliedrico, saggista, giornalista, critico letterario e attivista politico. La sua penna ha prodotto opere del calibro di 1984, La fattoria degli animali, Omaggio alla Catalogna e Senza un soldo a Parigi e Londra, giusto per citarne alcune.
A partire da gennaio 2021, i suoi scritti non sono più coperti dal diritto d’autore. Dopo 70 anni dalla sua morte, come sancito dalla legislazione europea, la proprietà intellettuale è decaduta e sono quindi adesso di pubblico dominio. Ciò significa che le versioni originali dei suoi grandi capolavori sono ristampabili da qualsiasi casa editrice – un privilegio fino allo scorso anno detenuto nel nostro Paese dalla sola Mondadori.
Tale circostanza non poteva che coincidere con l’uscita nelle librerie di numerose ristampe dei suoi libri, in particolare della sua opera più famosa: 1984, il romanzo distopico per antonomasia.
In Italia, dopo la più recente ripubblicazione del 2019 da parte della Mondadori con la traduzione di Nicola Gardini, gli scaffali dei negozi di libri si sono arricchiti con le edizioni Einaudi, Bompiani, Feltrinelli, Garzanti e Newton Compton, tra le altre. Da segnalare, inoltre, l’uscita della graphic novel adattata e illustrata da Fido Nesti; un volume della collana Oscar Ink edita da Mondadori che fa gola sia a chi ha già letto l’opera originale ma anche a chi le si sta avvicinando per la prima volta.
Fin dalla sua prima pubblicazione l’8 giugno 1949 da parte della casa editrice Secker & Warburg, il nono e ultimo libro di George Orwell è sinonimo di copertine memorabili, che lasciano il segno già a prima vista nel lettore. Da allora, in oltre settant’anni di storia, se ne sono susseguite innumerevoli sia in lingua originale che in italiano. Perciò, per celebrarne il fascino, passiamo di seguito in rassegna alcune tra le più belle edizioni di 1984.
Le edizioni più belle di 1984
In cima alla lista delle edizioni più belle di 1984 non possono che esserci le copertine della Penguin Books. Negli anni, la casa editrice britannica ne ha prodotte varie memorabili: quella del 1962 realizzata dal designer Germano Facetti, quella Penguin Orwell di Humphrey Sutton, o la più recente del 2019 con l’opera Self-Portrait (1969) di Francis Bacon. Tra queste, scegliamo quella di Shepard Fairey del 2008 e l’Anniversary Edition del 2009 disegnata da Jon Gray.
Dovendo scegliere tra le edizioni ancora in commercio e potendo pescare tra le nuove italiane, da citare quella Garzanti con testo inglese a fronte. Una copertina minimalista, con l’immagine di una telecamera che richiama un nodo fondamentale del romanzo, eppure d’effetto nella sua semplicità.
Concept simile per l’edizione Biblioteca Universale Rizzoli (BUR), ma più astratto: un umanoide con la testa a forma d’occhio. Così come per quella Einaudi, con telecamere a formare il volto del Grande Fratello.
Infine, impossibile non menzionare la già citata ultima edizione Mondadori: una copertina lineare, con un occhio tagliato che fa capolino sul fondo; la particolarità però sta nel risguardo, dove troviamo tutte le grafiche del romanzo pubblicate negli anni dalla casa editrice italiana.
Qualsiasi edizione vi intrighi, che sia tra queste oppure no: (ri)leggiamo 1984, oggi più che mai. Perché ci sono classici che sono sempre attuali, ma il capolavoro del buon Orwell è molto di più. Il passato, il presente e il futuro. Sperando che quest’ultimo non sia distopico…
«To the future or to the past, to a time when thought is free, when men are different from one another and do not live alone—to a time when truth exists and what is done cannot be undone: From the age of uniformity, from the age of solitude, from the age of Big Brother, from the age of doublethink—greetings!»