Continua lo scontro tutto interno alla Lega fra Salvini e Giorgetti sulla linea politica del partito. Si è aggiunta però una proposta che sta facendo molto discutere, anche molti costituzionalisti: il ministro dello sviluppo economico avrebbe proposto Mario Draghi al Colle così da guidare il governo dal Colle: un semi-presidenzialismo di fatto.
Lega ufficialmente spaccata sulla linea europea: sovranista o popolare?
Questo è l’ultimo terreno di scontro fra Salvini e Giorgetti ormai davvero sull’orlo della lite. Si tratta della linea da tenere in Europa su cui la Lega subisce una spaccatura interna fra le due fazioni. C’è quella guidata da Matteo Salvini che vorrebbe organizzare un fronte sovranista nel Parlamento europeo, e quella di Giorgetti che spinge perché la Lega entri stabilmente nei Popolari Europei. Una versione più alta dello scontro fra governisti e movimentisti che avviene in Italia.
Il clima è così teso da indurre Salvini a convocare un consiglio federale nel quale arrivare allo scontro finale. Anche perché da qualche giorno si è aggiunto un altro tema di scontro fra Salvini e Giorgetti: il ministro dello sviluppo economico, dialogando con Bruno Vespa in occasione dell’ultimo volume del giornalista, si sarebbe detto infatti favorevole a Draghi al Quirinale consentendogli comunque di guidare il governo.
Giorgetti propone Draghi al Quirinale invocando un semi-presidenzialismo di fatto
Più ci avviciniamo all’elezione del prossimo Capo dello Stato più si fa intenso il dibattito sui nomi. Ad infiammare ancora di più lo scontro fra Salvini e Giorgetti è la proposta fatta da quest’ultimo di eleggere Draghi al Colle lasciandogli però gestire ancora le attività del governo. Proposta in aperto contrasto con la scelta del Centrodestra di nominare Silvio Berlusconi come successore di Mattarella.
Fosse solo contraria alla scelta del Centrodestra, la proposta di Giorgetti non preoccuperebbe. Il problema è che è anche in palese contrasto con la Costituzione.
Giorgetti infatti vorrebbe modificare di fatto la forma di governo senza passare da una riforma costituzionale: Draghi al Colle potrebbe arrivarci -anche se un po’ fuori tempo massimo come ho spiegato un passato– ma dovrebbe lasciare la presidenza del consiglio ad altri: non siamo una repubblica presidenziale.
Il tema dell’elezione del presidente della repubblica sta diventando sempre più rovente: la politica non sarebbe pronta a scegliere il prossimo inquilino del Colle più alto e sta facendo di tutto per trovarsi un nome preconfezionato, solo da scartare. Vici sostengono addirittura che si vorrebbero creare le condizioni perché Sergio Mattarella, che a più riprese ha detto di non essere disponibile ad altri sette anni, sia costretto, per responsabilità nei confronti della Nazione, ad accettare un secondo settennato. Eventualità che confermerebbe la bassezza di una classe politica incapace perfino di trovare un nome per il Quirinale. Altroché scontro fra Salvini e Giorgetti.