Conte in Senato fa appello a una nuova maggioranza capace di affrontare il futuro
Dopo aver incassato 321 voti alla Camera ieri, Conte è intervenuto in Senato dove la situazione si preannuncia più complicata.
Un intervento quello di Conte che ha ripercorso cronologicamente l’attività del governo: dall’inizio dell’alleanza fra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle allo strappo di Italia Viva, passando per “l’uragano” -questa l’espressione di Conte- del Covid- 19.
Due discorsi sostanzialmente uguali, alla continua ricerca dei “responsabili” e chiodando definitivamente a Italia Viva. Messaggio che Conte ha fatto passare senza mai citare Matteo Renzi. Elemento che smentisce per aspettative di chi desiderava un j’accuse sul canovaccio di quello riservato a Matteo Salvini.
L’appello a una nuova maggioranza è stato rimarcato in più punti utilizzando anche l’escamotage dell’incomprensione di questa crisi da parte dei cittadini. Come a dire: sarebbe assai impopolare gettare l’Italia in una crisi di governo al buio in un momento di grandi impegni per il Paese. Facendo leva proprio su questo aspetto Conte annuncia che la delega ai servizi segreti sarà consegnata nelle mani di una personalità di sua fiducia.
Significativa è anche la rivendicazione del no al MES sanitario inserita in una precisazione di metodo con la quale Conte focalizza sul Recovery plan di cui -dice- arriveranno le bozze per il confronto in Parlamento.
Dibattito parlamentare a cui dedica un pezzo del suo intervento lanciando la proposta di una legge elettorale proporzionale e di riforme istituzionali capaci di restituire centralità al parlamento.
Nell’aula del Senato Conte poi annuncia un nuovo scostamento di bilancio davvero importante. Un secondo bilancio per intenderci che sarà chiesta al Parlamento nei prossimi giorni per sostenere le imprese costrette a sospendere la loro attività causa Covid.
Sono ore frenetiche. Dalle forze di maggioranza arriva ottimismo rispetto ai numeri. Il dato di realtà al momento è la corsa dei senatori a vita molto importanti per una maggioranza.
Federico Feliziani
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