Politica

Conte declina il piano per la ripartenza. Ma con quali priorità?

Tempo di lettura: 2 minuti
È tornato in video il Presidente del Consiglio annunciando i piani per il rilancio del Paese. Confusione sembra esserci però sulle priorità e sui tempi 

A un mese dalla riapertura è tornato a parlare il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte attraverso l’ormai abituale diretta Facebook. Chi ne sentiva la mancanza ha potuto ritrovare l’emozione di ascoltare Conte in una pratica poco usuale per la nostra Repubblica.

Cambia tuttavia la prospettiva. Se fino a un mese fa Conte interveniva per annunciare provvedimenti di contrasto all’emergenza sanitaria, ieri sera è apparso ben più astratto e incline a un politichese che potrebbe infastidire i più. Quella che sembra essere l’attenuazione dell’emergenza sanitaria accende una nuova sirena: la crisi economica dovuta al lockdown.  Fin ora è stato possibile procrastinarla in favore di una crisi ben più pericolosa che ha coinvolto vite umane provocando migliaia di vittime.

Adesso però il governo deve prendere in mano seriamente la questione economica e per farlo sembra avere veramente poco tempo. Studi dimostrano infatti come in autunno sia prevista una disoccupazione record per effetto della mancata ripresa economica. Per quanto siano solo statistiche è un campanello d’allarme che il governo sta già osservando con il settore del turismo al quale non basta la fine della quarantena per riprendersi. Per questo da adesso in avanti l’economia dovrà avere la priorità. Certo, mai sottovalutando il contesto sanitario, ma sono sicuramente attesi segnali forti dal governo.

In conferenza stampa Conte ha indossato di nuovo la giacca del politico annunciando diverse riforme: dalla sburocratizzazione alla riforma del codice civile, dagli aiuti alle imprese a investimenti in infrastrutture pubbliche come l’alta velocità che -dice il Presidente Conte- dovrà raccordare tutto il Paese. Preso probabilmente dall’entusiasmo ha scartato anche il jolly, il tema sempre verde che tanto affascina: il ponte sullo stretto. A specifica domanda Conte si è detto disposto a valutare eventuali progetti. 

Ha poi continuato annunciando gli stati generali dell’economia e un rilancio ecosostenibile. Non si è trattenuto poi dall’affermare anche il ritorno a scuola a settembre tenendo conto di tutti i criteri di sicurezza e di distanziamento interpersonale. Sebbene faccia piacere una ventata di ottimismo, è giusto ricordare come manchino solo tre mesi dall’inizio del nuovo anno scolastico e come le nostre scuole non siano proprio all’ultimo grido. A questo va aggiunto come il tavolo che si occuperà della ripresa del servizio scolastico inizierà a lavorare solo fra qualche giorno.
Pur essendo un auspicabile obiettivo i tempi si fanno stretti soprattutto nell’affrontare l’annoso problema delle “classi pollaio” che, senza ombra di dubbio, non rispettano le misure di prevenzione dal Covid- 19.

Dall’intervento di ieri del Presidente Conte è dunque difficile immaginare come si muoverà il governo. Troppa carne al fuoco a fronte dell’evidenza di bisogni specifici. Bisognerà aspettare per capire quale grado di priorità il governi segnerà a fianco di ogni annuncio.

Federico Feliziani

Leggi anche: “Immuni: l’incompletezza alla quale è affidato il nostro futuro

Hai perso l’ultimo Cronache di n Borderlain? Clicca qui

Leave a Response

Federico Feliziani
Autore e scrittore di prosa e poesie, blogger e consigliere comunale a Sasso Marconi, è da circa un decennio politicamente attivo e dedito alla causa contro le violazioni dei diritti umani. Considera la propria disabilità un’amica e compagna di vita con cui crescere e mantenere un dialogo costante.