Fanno la loro comparsa nel dibattito politico le elezioni suppletive con una probabile candidatura di peso in Sardegna
Sul finire della scorsa settimana ha iniziato a circolare il retroscena secondo cui Giuseppe Conte starebbe pensando di candidarsi alle elezioni suppletive di Sassari, in programma per novembre 2020.
Ma che cosa sono le elezioni suppletive?
Non è molto diffuso questo termine noto per lo più agli addetti ai lavori o agli appassionati di diritto costituzionale. In realtà le elezioni suppletive sono un appuntamento da considerarsi alla pari delle politiche. Infatti servono a riassegnare un seggio di Camera o Senato nel caso in cui l’eletto sia costretto a lasciarlo per motivi di incompatibilità o per una scomparsa improvvisa. Con le suppletive quindi potrebbero cambiare gli equilibri politici e manifestarsi strategie pro o contro la maggioranza.
Si tratta di scontri diretti in collegi uninominali nei quali, a essere eletto, è un solo candidato. Le elezioni suppletive dipendono dal sistema elettorale, per questo possono avvenire o meno con estrema variabilità. Il Rosatellum, il sistema elettorale con cui è stato eletto l’attuale Parlamento, ha una percentuale di maggioritario che rende necessario fare ricorso alle suppletive.
Conte candidato in Sardegna. Perché e a cosa potrebbe servire
Per la scomparsa improvvisa di una senatrice del Movimento Cinque Stelle è necessario riassegnare il seggio di Sassari. Ed è questo l’antefatto del retroscena che vedrebbe il Presidente del Consiglio Conte candidato in Sardegna. Palazzo Chigi smentisce non riuscendo però a placare le fonti.
Indiscrezioni che fanno venire l’acquolina in bocca a chi osserva la politica. Sembrerebbe infatti che la candidatura di Conte possa essere avanzata da Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico insieme. Un fatto che se fosse confermato rappresenterebbe il suggello di quell’alleanza improvvisata che di fatto sta dando un governo al Paese. Se poi si pensa all’estrema precarietà del governo, piazzare una quarta gamba non è sicuramente un’idea sbagliata. Tanto più togliendo allo stesso tempo un’arma alla propaganda dell’opposizione: Conte non eletto da nessuno.
Un bell’assist per un Presidente del Consiglio cannoneggiato quotidianamente da una forza della sua stessa maggioranza il cui leader siede proprio in Senato. Vincendo a Sassari Conte potrebbe tornare a Roma più forte di prima, con una bell’assicurazione sul suo futuro politico e anche una maggiore sicurezza di arrivare a fine legislatura stando seduto a Palazzo Chigi.
Del resto è stato proprio Conte a dichiarare di non immaginare più un futuro senza politica.
Dovremo attendere ancora un po’ di tempo per scoprire se sarà davvero il candidato di M5S e PD a Sassari. Quello che sappiamo con certezza è come una simile candidatura sia la chiave per il futuro che prospetta Conte. Poi però la chiave bisogna saperla girare, ma questo è un altro discorso.
Federico Feliziani
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