La settimana che si sta per chiudere è stata segnata dai contraccolpi del pasticcio fatto per l’elezione del Presidente della Repubblica. In particolare il Centrodestra: dopo la performance di Nerone 2.0 si è letteralmente frantumato perdendo definitivamente Giorgia Meloni decisa a fare l’estrema Destra. Ma poi non è possibile non ricordare Lorenzo Parelli, il diciottenne morto nel suo ultimo giorno di stage.
Il pasticcio del Quirinale mette in crisi il Centrodestra. l’America può essere vicina
L’elezione del Presidente della Repubblica questa volta non sarà una parentesi, la deflagrazione dei partiti che abbiamo visto andare in scena la scorsa settimana sta avendo effetti oggi e ne avrà nell’immediato futuro. Da un lato i Cinque Stelle con Di Maio che ha fatto outing rispetto a una sua vicinanza alla DC; e il Centrodestra con Giorgia Meloni in fuga verso la rappresentanza di una Destra senza il Centro.
Va detto, spogliandoci da qualsiasi pregiudizio, che la Meloni ha fatto un percorso netto e coerente con il suo ruolo di opposizione in Parlamento. Chi secondo Fratelli d’Italia ha fatto una scelta diversa è Matteo Salvini che si è differenziato rinsaldando l’asse con Forza Italia in favore di Draghi e Mattarella.
Il corsaro populista sembra essere intenzionato a disegnare un Centrodestra più rivolto al governo seppur mantenga fede al metodo di lotta e di governo scoperto recentemente dalla Lega. Così rispunta l’idea, caldeggiata anche dai figli di Berlusconi in altre faccende affaccendati, di creare un partito unico del Centrodestra. È proprio il Cavaliere a proporlo sull’uscio del San Raffaele auspicando in un partito repubblicano all’americana che si contrapponga al Partito Democratico.
Se l’ipotesi partito repubblicano italiano si concretizzerà Giorgia Meloni avrebbe campo libero nel rappresentare la Destra estrema senza più ancore al Centro. Da capire però è se Matteo Salvini riuscirà a far prevalere il suo lato moderato mettendo in soffitta il progetto di una Lega nazionale.
Lorenzo Parelli: una morte candida offuscata dallo spettacolo politico.
Il venerdì prima della settimana quirinalizia è accaduto qualcosa che ha provocato un boato assordate non sentito però da tutti. La morte di Lorenz<o Parelli nel suo ultimo giorno di alternanza scuola-lavoro non può essere definito una morte bianca: è una morte candida. Lorenzo infatti è morto imparando a lavorare o forse, più verosimilmente, è morto mentre avrebbe dovuto essere formato. È morto dunque non da lavoratore, fatto che sarebbe già inaccettabile; è morto da studente: fatto intollerabile.
La morte candida ed inaccettabile di Lorenzo riaccende in ritardo il faro su un’opportunità che, se teoricamente può essere meritoria, nella pratica resta in balia dell’individualità. L’alternanza scuola-lavoro dovrebbe servire a portare gli studenti nei luoghi di lavoro, ma per formarli, non per usarli come spesso avviene.
L’assenza di un codice standardizzato crea una fortissima diseguaglianza fra imprese che attraverso l’alternanza implementano realmente le conoscenze degli studenti, e imprese che purtroppo non danno nulla pur chiedendo troppo. È questo che drammaticamente ci racconta la putrella caduta in testa a Lorenzo che probabilmente, se non fosse caduta, non gli avrebbe lasciato nulla di formativo.
La politica in un clamoroso ritardo, persa nell’esibirsi in un brutto spettacolo, oggi parla di certificazione per le imprese che accolgono studenti per i progetti di alternanza. Se ne accorge adesso, mentre gli studenti stanno scendendo in piazza, spesso vittime di un certo acredine delle forze dell’ordine, per denunciare le condizioni che hanno ucciso Lorenzo.
Federico Feliziani