Salvini
Politica

Salvini a processo. L’autogol del Centrosinistra a pochi giorni dal voto

Tempo di lettura: 2 minuti
Una giravolta non ha fatto palesare la maggioranza alla giunta per le immunità. Così il Centrodestra si è votato da solo il via libera al processo a Salvini

Un vero e proprio colpo di scena quello avvenuto nella giunta per le immunità del Senato che ieri ha votato a favore del processo a Matteo Salvini sul caso Gregoretti.

Dopo che il leader della Lega nel fine settimana aveva chiesto ai suoi un voto a favore, nonostante la maggioranza giallo-rossa non abbia partecipato al voto, con i voti delle opposizioni la Giunta ha deliberato a favore del processo a Salvini.
Adesso bisognerà aspettare inizio Febbraio quando la palla passerà all’aula di Palazzo Madama. Infatti sarà l’intera assemblea che dovrà decidere definitivamente se Salvini dovrà essere processato dal tribunale dei ministri.

Prima però c’è il voto in Emilia-Romagna e Calabria dove Matteo Salvini si trova per la campagna elettorale. È proprio da qui, dalle terre emiliano-romagnole, che Salvini ha chiesto ai suoi colleghi senatori di votare a favore.
Non è un mistero, o se lo era è stato molto mal celato, come l’assenza coordinata della maggioranza al voto trovi la sua motivazione nel timore che Matteo Salvini utilizzasse il processo come tema nella campagna elettorale in Emilia.
Una tattica che si è però rivelata fallimentare. Un vero e proprio boomerang che adesso torna al mittente mostrando un Centrosinistra debole e suggestionato dal clima elettorale.

Non vi è dubbio su come l’intera maggioranza, sebbene con alcune contraddizioni, ritenga che Matteo Salvini debba essere processato. È venuto quindi a mancare il coraggio proprio nel momento in cui si sarebbe dovuta concretizzare la posizione sostenuta più volte da PD e Cinque Stelle.

Non è possibile non osservare come si sia utilizzata l’istituzione per una strategia politica. È impossibile non evidenziare come sia stata piegata un’idea e una convinzione legata a un comportamento di un ex ministro per non fomentare la campagna elettorale dell’avversario. Oltre ad aver fallito il Centrosinistra ha commesso un atto di autolesionismo. Cosa potrà pensare un elettore di un atto di simile pavidità e sottomissione? Cosa si può pensare di un’area politica che cambia posizione, non per una diversa valutazione, ma per non avvantaggiare gli avversari in un appuntamento elettorale? Davvero la politica può essere ridotta a questo?

La domanda vera però è un’altra. È quella che rende estremamente atteso l’appuntamento elettorale di Domenica prossima. Quella vera che troverà risposta nei dati reali. Questa gira volta strategica del Centrosinistra avrà l’effetto sperato nelle due regioni al voto?

Federico Feliziani

Leave a Response

Federico Feliziani
Autore e scrittore di prosa e poesie, blogger e consigliere comunale a Sasso Marconi, è da circa un decennio politicamente attivo e dedito alla causa contro le violazioni dei diritti umani. Considera la propria disabilità un’amica e compagna di vita con cui crescere e mantenere un dialogo costante.