Non togliermi neppure una ruga. Le ho pagate tutte care.
Chissà quante rughe avrebbe oggi Anna Magnani? Se l’attrice fosse ancora viva, oggi compirebbe centododici anni. Di rughe sicuramente ne avrebbe tante e sarebbe affezionata ad ognuna di esse. Il suo sguardo però sarebbe ancora quello di sempre: intenso e magnetico. Sarebbe lo sguardo che ha convinto Rossellini, De Sica, Visconti, Pasolini e Fellini a renderla la regina del Neorealismo e diva indiscussa del cinema italiano.
Ecco i 5 (+1) personaggi più iconici interpretati da Anna Magnani.
Loletta Prima in Teresa Venerdì (Vittorio De Sica, 1941)
Anna Magnani qui interpreta una soubrette, capricciosa amante del protagonista. Teresa Venerdì è il terzo lungometraggio da regista di De Sica ed è il trampolino di lancio dell’attrice romana, che fino a quel momento era apparsa sul grande schermo solo grazie a piccoli ruoli marginali. Con questo ruolo dimostra le sue capacità recitative drammatiche, grazie ai suoi penetranti occhi e all’abilità di rendere spontaneo anche il movimento più studiato.
Pina in Roma città aperta (Roberto Rossellini, 1945)
Il film è il manifesto del Neorealismo e la Pina interpretata dalla Magnani la sua anima. La corsa di Pina verso il suo Francesco stroncata dai mitra dei soldati tedeschi rimane ancora oggi una delle scene più emozionanti di tutto il cinema italiano, ma soprattutto è la scena che ha consacrato Anna Magnani a diva. Il film le valse il primo Nastro d’Argento.
Maddalena Cecconi in Bellissima (Luchino Visconti, 1951)
La Magnani diretta da Visconti interpreta una madre che spinge a tutti i costi la piccola figlia ad entrare nel mondo del cinema, sogno che lei non ha potuto realizzare. Dai racconti sul set si parla di un rapporto particolarmente sereno tra il regista e l’attrice: Visconti lasciò molta libertà ad Anna, permettendole di portare sullo schermo una nuova e diversa Magnani, meno esibizionista e più libera, sempre con una grandissima forza espressiva. Con questo ruolo si aggiudica il quarto Nastro d’Argento.
Serafina Delle Rose in La rosa tatuata (Daniel Mann, 1955)
Il ruolo della moglie devota che scopre gli altarini del marito defunto e riesce riprendere le redini della sua vita in mano fece vincere l’Oscar ad Anna Magnani nel 1956. Fu la prima attrice non inglese ad aggiudicarsi la statuetta. L’attrice non partecipò alla cerimonia di consegna. Il suo premio fu ritirato dalla collega Marisa Pavan, consegnato da Jerry Lewis e presentato da Marlon Brando.
Roma Garofalo in Mamma Roma (Pier Paolo Pasolini, 1962)
Pasolini scelse la Magnani per interpretare Roma, una prostituta e una madre che sogna un riscatto sociale per il figlio. La scena finale dove Mamma Roma scopre che il figlio è morto in carcere e tenta il suicidio rimane un capolavoro: poetica e intensa con una Magnani sempre eccellente. Il suo sguardo fisso fuori dalla finestra, prima che compaia la scritta fine, riesce a rappresentare quel legame tra una madre e il proprio figlio che neanche la morte riesce a spezzare.
Anna Magnani in Roma (Federico Fellini, 1972)
Anna Magnani morì a causa di un tumore al pancreas il 26 settembre 1973. La sua ultima apparizione cinematografica risale all’anno precedente. Fellini le assegnò un piccolo cameo in Roma. Qui la Magnani interpreta se stessa. Passeggia per le vie di Roma e dialoga con Fellini, fuori campo. Arrivata a casa saluta Federico e, chiudendosi la porta alle spalle, dà la buonanotte a lui e al pubblico. Un’uscita di scena che va oltre il film stesso, che rappresenta la fine di una carriera strepitosa che l’ha resa immortale.
Tanti auguri Nannaré!