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Anno bisesto, anno funesto? Cinque curiosità sugli anni bisestili

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Si sa, “anno bisesto anno funesto”: da sempre gli anni bisestili non godono di una bella reputazione. Certo non si può dire che non se la siano guadagnati, dopotutto il 2020 è solo l’ultimo della lista. Ma gli anni bisestili non sono solo sinonimo di disgrazie: ecco cinque curiosità che probabilmente non conoscevi sugli anni bisestili. 

1. “Anno bisesto anno funesto”: è storia 

Gli anni bisestili non piacevano nemmeno ai Romani. Li introdussero per pura necessità: un anno non è mai lungo 365 giorni precisi, solitamente c’è sempre qualche ora che avanza. Per evitare che troppi avanzi si accumulassero, causando così uno slittamento delle stagioni, Giulio Cesare introdusse un giorno in più ogni quattro anni, al fine di allineare il calendario al sole. Il giorno in più fu aggiunto all’ultimo mese dell’anno, che all’epoca dei Romani era febbraio. Probabilmente se l’avesse aggiunto a un mese estivo pochi se ne sarebbero lamentati, ma il fatto è che febbraio era un mese odiato dai Romani. Si trattava del Mensis Feralis, un mese dedicato ai riti per i morti. Insomma, un giorno in più si sentiva eccome. 

2. Anno bisesto tutte le cose van di traverso

Tra gli incendi in Australia, tensioni Iran e Stati Uniti, Coronavirus e proteste per l’omicidio di George Floyd, possiamo dire con sicurezza che il 2020, fino ad ora – perché sì,  siamo solo a metà – , possiede tutti i requisiti di “anno funesto”. Ma il 2020 non è il solo: molti altri furono gli anni bisestili a rispettare il famoso detto. Ad esempio, sapete in che anno è affondato il Titanic? 1912. Provate a dividerlo per quattro, ecco che avrete la conferma che il 1912 era bisestile. Quando furono uccisi Martin L. King e Robert Kennedy? 1968. Anch’esso bisestile. E guarda caso, in che anno i Maya ipotizzarono la fine del mondo? 2012. Probabilmente nello scegliere una data si sono detti “basta che l’anno sia bisestile”. 

3. Anno che bisesta non si sposa non si innesta

Anche sugli anni bisestili non siamo tutti d’accordo: in alcuni paesi sono considerati anni fortunati. In Inghilterra, il 29 febbraio è il giorno ideale per fare la fatidica proposta. Ma ad una condizione: a chiedere la mano deve essere la donna. Si tratta di un’usanza dalla lunga tradizione, che, secondo la leggenda, si diffuse perché ai tempi il 29 febbraio non era riconosciuto dal calendario inglese e quindi era privo di status legale. Ed ecco che molte fanciulle coglievano l’occasione per farsi avanti. E la ricorrenza vuole che gli uomini non possano rifiutare la proposta, o meglio, è preferibile dire sì, altrimenti si troveranno costretti a comprare alla donna un abito o dei guanti per riparare il danno. Dopotutto, non c’è niente che un vestito nuovo non possa risolvere. 

4. Anno bisestile anno porcile

Le superstizioni non si fermano qui, anzi in alcuni paesi sono molto specifiche. È il caso di Taiwan, dove si pensa che gli anni bisestili aumentino le probabilità della morte improvvisa dei propri genitori. Per impedirlo, le donne sposate devono portare a mamma e papà un piatto di noodles con zampette di maiale

Così come per i maiali in Taiwan, le pecore in Inghilterra non se la passano troppo bene negli anni bisestili. Il detto dice che “leap year was ne’er a good sheep year” (l’anno bisestile non è mai stato un buon anno per le pecore), siccome si ritiene che abbiano maggiori possibilità di morire. 

5. Anno bisestile chi piange e chi stride

Ultima curiosità, ma non per importanza, riguarda coloro che sono nati il 29 febbraio. C’è una possibilità su 1461 di nascere in questo giorno: un ottimo motivo per ritenersi speciali. Esiste addirittura un club esclusivo per coloro nati il 29 febbraio, si tratta di The Honor Society of Leap Year Day Babies. 

Resta però un ultimo dubbio da risolvere: i nati del 29 febbraio quando festeggiano gli anni? Devono aspettare 4 anni ogni volta per soffiare le candeline? L’esperienza insegna che in mancanza del 29, sia il 28 febbraio che il 1 marzo vadano più che bene, ma ciò che risulta evidente è che c’è sicuramente qualcuno per cui l’anno bisesto non è poi così funesto.

Chiara Cogliati
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Chiara Cogliati
Da un anno vive a Venezia dove studia, ogni tanto si rintana leggendo e ogni tanto pensando, anzi spesso, serve per fare tutto il resto. Le piace ascoltare, le riesce meglio che parlare, ma per fortuna sa anche scrivere, un pochino, e allora quello che vorrebbe dire a parole lo scrive, così si diverte.