Predecessore del MoMA, considerato come il “Louvre americano”, il Met (Metropolitan Museaum of Art) è uno dei musei più importanti al mondo. Di variegato non ha solo la collezione – ben 19 sezioni e numerose ricostruzioni d’interni -, ma anche le ricorrenze.
Quest’anno, però, da festeggiare tutte al buio.
La magnificenza del Met
Il Metropolitan Museum of Art, affettuosamente soprannominato the Met, è stato il primo museo americano. La sua fondazione risale al 13 aprile 1870, quando un gruppo di cittadini, imprenditori e artisti posero la prima pietra di un luogo dedicato alla creatività e alla storia. La sede centrale, situata sul lato orientale del Central Park a New York, vanta una collezione incredibile che va dall’antichità classica all’arte moderna.
Il Met ha saputo consolidare la propria offerta nell’arco del tempo. Degni di nota l’ampliamento degli spazi, la ricostruzione in stile degli ambienti, ma soprattutto la fusione con il Museum of Costume Art del 27 aprile 1937. Essa ha reso ancora più variegata la collezione ampliandola sul fronte della moda e rendendo il museo un vero e proprio tempio della creatività. Tale evento non è infatti da sottovalutare: è grazie a questa fusione istituzionale che oggi si celebra il red carpet più glamour di sempre, il Met Gala.
Grandi festeggiamenti… a distanza
A causa della pandemia di coronavirus, i festeggiamenti in programma da mesi – sia per l’anniversario del museo, sia per il festival più amato dai vip – sono stati sospesi.
Annunciata già l’8 ottobre 2019, la grande mostra Making the Met. 1870 – 2020 è stata la prima a chiudere ancor prima di aprire, con tre quarti di esposizione già installata, una data di riapertura ignota e un buco di bilancio quotato a 100 milioni di dollari. L’evento doveva essere il fulcro di una serie di appuntamenti per celebrare i 150 anni della fondazione del museo: tra questi, l’attesissimo Met Gala, il cui tema di quest’anno avrebbe affrontato i cambiamenti e le persistenze della moda femminile proprio nell’arco di 150 anni (About time: Fashion and Duration).
Tutto, nell’offerta 2020 del museo, era stato diligentemente preparato tenendo ben a mente “i compleanni” del Met, senza lasciare nulla al caso. Motivo per cui riconfigurare la programmazione causa epidemia non è stato affatto facile, anche per un sito già eccellente come quello del Met.
Iniziative online
Attualmente sul sito del museo c’è un assaggio di Making the Met, con alcune delle opere pilastro della mostra: la statua della sovrana egiziana Hatshepsut, il Ritratto di Madame X di John Singer Sargent e la Santa Rosalia che protegge Palermo dalla peste di Antoon Van Dyck, uno dei primi quadri comprati dal museo – che acquista particolare rilevanza alla luce del Covid-19.
Ancora nulla, però, sul Gala previsto per lunedì 4 maggio: la direttrice Anna Wintour ha nel frattempo dichiarato che sarà disponibile una preview dell’allestimento nel numero di maggio di Vogue USA.
Inoltre, il sito offre un tour virtuale delle sue 19 sezioni tramite Google Arts and Culture.
Ma si potrà festeggiare?
Il direttore Daniel Weiss è il primo a sperare in una ripresa dei festeggiamenti – e del museo. La situazione in cui vertono le istituzioni museali americane non è già normalmente delle migliori: come dichiarato da Laura Lott – presidente e amministratore delegato dell’American Alliance of Museums-, circa un terzo dei musei negli USA opera in rosso o al limite, facendo affidamento principalmente sulle entrate provenienti dagli eventi organizzati. Se a ciò si aggiunge la questione dei prestiti e di tutto il personale assunto temporaneamente per il corretto svolgimento degli appuntamenti, probabilmente si rischia di superare il già teorizzato buco di 100 milioni.
Mentre un’adunanza di musei statunitensi ha lanciato l’hashtag #CongressSaveCulture, chiedendo 4 miliardi di fondi al governo, il Met si fa forza rispondendo alla chiusura forzata in tre fasi: lavoro in smart working fino al 4 aprile, dopodiché si dimezzano attività, costi e stipendi fino a luglio inoltrato, periodo in cui sarebbe prevista la riapertura. Da luglio a ottobre si procederà con una riproposta di eventi, ma con il contagocce.
Chissà che i 150 anni del Met non gli portino fortuna.
Sara Maietta
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