teorie del complotto giudaico
Cultura

“È colpa degli ebrei”: teorie del complotto giudaico, dalle origini ad oggi

Tempo di lettura: 5 minuti

Nessuno meglio di chi vive gli anni ’10 del 2000 può comprendere l’arma letale del grande complotto che non risparmia nessun ambito, sia esso finanziario, politico o sanitario.

Da sempre l’uomo cerca un capro espiatorio per potersi dare delle motivazioni per tranquillizzare se stesso. Che sia tramite divinità sparse o a causa di un destino funesto, è sempre colpa di qualcuno – spesso e volentieri, degli ebrei – o qualcosa, essendo impossibile nella natura umana sopravvivere a braccetto con l’ignoto.

È colpa degli ebrei!

La questione, però, diventa più delicata quando quel qualcuno da incolpare per gli accadimenti negativi risulta, in fin dei conti, sempre lo stesso. A prescindere da Dio, Maometto, Zeus e consorte, Buddha e Shiva, gira e rigira le colpe e le spiegazioni sono ricadute sempre sul popolo ebreo.

Ripercorriamo la storia complessa e secolare – si testimoniano degli episodi di antisemitismo già nell’antica Grecia – che si nasconde dietro il fil rouge di questa conformità di pensiero, che oggi torna a farsi ardente e viva.

“Gli ebrei hanno ucciso Gesù”

Una delle fonti più antiche e più gettonate dell’antisemitismo è, ovviamente, quella cristiana. Il popolo ebraico è stato quello ad avere crocefisso Gesù.

In una società come quella medievale in cui la Chiesa lottava per essere l’unica autorità – non solo religiosa, ma anche politica e culturale – il continuo rifiuto di convertirsi rendeva gli ebrei non solo assassini, ma anche destabilizzatori della cristianità. Perciò si tese ad alimentare la convinzione che gli ebrei fossero l’anticristo, giustificando così la loro persecuzione.

“Gli ebrei sono la causa della peste” (e di ogni malattia epidemica)

Variante dell’odio teologico, ebbe talmente successo che fu ampiamente riproposta nei secoli a venire. Nel Medioevo, la peste fu una delle malattie più terribili e più temute a mietere migliaia di persone e a spopolare intere regioni.

Misteriosa l’origine della malattia, misteriosi gli ebrei: dalla convinzione che fosse il diavolo a mandare la peste in terra fino a dare la colpa a loro, il passo fu breve. Numerosi teologi cristiani (ad esempio, l’arcivescovo Agobardo di Lione) a tal proposito contribuirono ad alimentare l’immagine criminale di questo popolo, decidendo a tavolino che in realtà fossero gli ebrei a scatenare periodicamente la peste per eliminare i cristiani.

“Gli ebrei sono ricchi a scapito degli altri”

Terza teoria cospirazionista di origine medievale. In seguito al Concilio Vaticano II emanato da papa Innocenzo III, gli ebrei erano stati messi al bando da ogni associazione professionale, e ai cristiani venne vietata la compravendita di denaro. Mossa del papa indubbiamente audace: esclusi da tutto, l’unica possibilità di sopravvivenza per gli ebrei stava proprio nel lavoro di usuraio bandito ai cristiani.

La povertà dilagante del popolino di epoca medievale costringeva tutti, soprattutto i contadini, a rivolgersi prima o poi a un ebreo per farsi prestare dei soldi, da ripagare ovviamente con i proventi delle vendite del proprio raccolto. Comprensibilmente, ad ogni raccolto andato male, l’odio per gli ebrei cresceva a dismisura.

“Gli ebrei non vogliono integrarsi nel mondo occidentale”

Mano a mano che le teorie si spandevano, gli ebrei venivano naturalmente ghettizzati. La scelta fu molto saggia, a quanto pare, poiché da esclusi questi svilupparono una forte identità culturale con dei propri usi e costumi.

La loro “resistenza culturale” li rese ancora più oggetto di attacchi e sospetti: colui che è diverso è tendenzialmente pericoloso (e questo vale purtroppo ancora oggi).

I Protocolli dei Savi di Sion

Le teorie antisemite raggiungono il climax all’alba del XX secolo, con quello che sarà ricordato come uno dei più grandi falsi documentali della storia: i Protocolli dei Savi di Sion. Creato dalla polizia segreta zarista con l’intento di diffondere l’odio verso gli ebrei nell’Impero russo, questo documento segreto svelava una fantomatica cospirazione ebraico-massonica (sembra inutile, a questo punto, puntualizzare su quanto massoneria e ebraismo potessero essere collegate) il cui obiettivo sarebbe stato quello di impadronirsi del mondo. Pur essendo riconosciuto fin da subito come falso, ebbe larga risonanza in tutta Europa.

Ancora una volta, una teoria cospirazionista fungeva da strumento di comprensione: l’opera fu infatti divulgata per la prima volta dagli oppositori al movimento rivoluzionario russo, e fu diffusa ulteriormente dopo la rivoluzione russa del 1905. L’idea che il bolscevismo fosse una cospirazione ebraica per il dominio mondiale divenne uno dei maggiori strumenti post rivoluzione d’ottobre, nonché di propaganda fascista e nazista.

“Gli ebrei vogliono dominare il mondo”

In questo contesto, i Protocolli – seppur fraudolenti – diventarono il testo di riferimento per giustificare il successivo sterminio degli ebrei. Et voilà, la miccia dell’Olocausto era pronta a prendere fuoco: finalmente la politica poteva canalizzare e deviare i mille motivi di scontentezza e di rabbia del popolo contro una facile preda.

Gli ebrei, ricchi e importanti, non potevano non essere alla base delle potenti plutocrazie. Per essere giustificato, lo sterminio sistematico necessitava di una motivazione più forte e politica che esulasse l’etnia e la religione: con i Protocolli e il successivo Mein Kampf il piatto era servito.

 Il complotto demo-pluto-giudaico-massonico

Prima che Adolf Hitler vincesse il gioco della competizione, però, Benito Mussolini era già partito bene, con la tesi fascista del complotto demo-pluto-giudaico-massonico.

Il discorso è più o meno analogo a quello nazista: alla viglia dell’invasione dell’Etiopia, nel 1935, nazioni plutocratiche come l’Inghilterra protestarono e minacciarono sanzioni. Mussolini non aspettava altro: utilizzò come pretesto quello delle potenze dominate dalla finanza – quindi ovviamente ispirate agli ebrei, no? – che puntavano, con le loro proteste, a rubare un posto di potere all’Italia, per continuare a governare e detenere il controllo.

teorie del complotto giudaico

Complotti moderni

I Protocolli dei Savi di Sion sono ancora oggi utilizzati da numerose sette di stampo antisionista e, più vicino a noi, in tutti i movimenti neofascisti che imperversano in Europa.

Il XXI secolo, sembra aver ereditato in tutto e per tutto dai padri l’abilità di scaricabarile per darsi delle spiegazioni, per evitare di avere troppo a che fare con l’ignoto o l’incomprensibile. Senza andare a scavare oltre nel passato, quindi, possiamo annoverare complotti giudaici in merito agli attentati dell’11 settembre o alle case farmaceutiche, dietro cui ci sarebbero ebrei intenzionati a controllare la salute del mondo (secondo la Nuova Medicina di Ryke Geer Hamer).

E poi, un inevitabile antisemitismo da coronavirus, che non poteva proprio mancare. Dopo un primo attacco ai cinesi, si è tornati sui cari vecchi ebrei, soprattutto in Turchia – dove il politico Erbakan, mentore dell’attuale presidente Erdoğan, avrebbe parlato del sionismo come del male che affligge il mondo da cinquemila anni. Proprio come un virus, che ora potrebbe servire una volta e per tutte agli ebrei per raggiungere il loro obiettivo di dimezzamento della popolazione mondiale.

“Ma perché le persone ce l’avevano con gli ebrei?”, abbiamo sicuramente chiesto al rientro dalla 3° elementare dopo la prima lezione sulla Shoah. La risposta che avremmo dovuto avere non ci avrebbe soddisfatti – e probabilmente non ci soddisferà nemmeno ora: le persone non ce l’avevano con gli ebrei, ce l’hanno ancora.

Sara Maietta
LEGGI ANCHE – Gli ebrei di New York, tra libertà ritrovata e religione oppiacea. Tre approfondimenti
Ti sei perso il Cronache di un Borderlain di questo mese?
CLICCA QUI

Leave a Response

Sara Maietta
Una vita ascrivibile all'ABCD: aspirante curatrice, bookalcoholic, catalizzatore di dissenso e dadaista senza speranze.