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Società

Giornata internazionale del libro: che lettore sei?

Tempo di lettura: 4 minuti

Oggi, 23 aprile, è la giornata internazionale del libro. Una giornata, voluta dall’Unesco, che punta alla promozione della lettura attraverso eventi in tutto il mondo.
Quest’anno, per ovvie ragioni, gli eventi si terranno solo online eppure oggi questa giornata acquista un valore ulteriore.
Sì, perché l’italiano-medio è chiuso in casa da più di un mese e, dopo aver sperimentato tutte le ricette sperimentabili (Cracco, se fossi in te io avrei paura per il mio futuro), ha avuto più tempo da dedicare anche alla lettura.

Alcuni hanno forse riscoperto un piacere dimenticato da tempo. Altri avranno finalmente letto quel libro che volevano leggere da secoli. Qualcuno per la disperazione avrà riletto tutti i libri che aveva in casa. 
Ognuno di loro leggendo ha vissuto l’esistenza dei suoi personaggi, ha ridato vita a quelle storie che finché non vengono lette rimangono vuote parole sulla carta.
Un libro non esiste finché non viene letto, finché non è il lettore a dargli vita

E allora oggi, nella giornata internazionale del libro, è di voi lettori che noi vogliamo parlare. 
Non lo faremo però in termini generali: quando leggiamo non siamo tutti uguali. Ci sono diversi tipi di lettore e noi ne abbiamo individuati alcuni.
Che lettore sei? Andiamo a scoprirlo.

L’accumulatore  

Questo tipo di lettore con i libri ha un problema: vorrebbe leggerli tutti. Ogni libro merita di essere letto a suo parere, così ogni volta che entra in libreria si fa prendere dall’ansia della scelta. Il risultato? Una casa dove per far stare tutti i libri ormai deve uscire lui e l’impossibilità di leggerli tutti. 
Infatti l’accumulatore non può aspettare di averne finito uno prima di comprare il successivo. Così i libri si accumulano con buona pace del libraio che se lo ritrova ogni due per tre in negozio e del suo portafoglio (sicuramente molto più vuoto della sua libreria). Per lui (e per le sue finanze) una possibile soluzione sarebbe l’andare in biblioteca. Ha anche provato ad andarci ma ha accumulato nella restituzione più ritardi di Trenitalia e alla fine la suddetta biblioteca non lo ha più fatto entrare. 

E-book dipendente 

Da bambino è stato probabilmente un lettore assiduo. Ora non si ricorda più nemmeno la forma di un libro.
L’abbiamo perso nel momento stesso in cui qualcuno ha avuto l’idea di regalargli un Kindle. Quest’ultimo è diventato ben presto il prolungamento del suo braccio ed è pronto a elencarne tutti i vantaggi appena gli chiederai qualche informazione in più. 

Prova a interromperlo, nel momento stesso in cui ti sta dicendo che ora ha “meno peso da portarsi dietro”, affermando che tu non potresti rinunciare alle sensazioni che ti danno i libri cartacei. Nel migliore dei casi ti guarderà come se avesse davanti un dinosauro, nel peggiore andrà avanti un’altra mezz’ora nel tentativo estremo di convincerti. Provare per credere. 

Il vissuto 

Avete presente quando, prendendo un libro in biblioteca dentro, trovate un foglietto che vi invita a non rovinarlo? Probabilmente quel libro prima è stato preso in prestito da una serie (o anche solo uno) di lettori di questo tipo.  

Lui i libri non li legge. Lui i libri li vive nel senso materiale del termine. Ogni libro che sia passato nelle sue mani riporta nell’ordine: macchie di non ben specificata natura, sottolineature, orecchie alle pagine (non sa cosa sia un segnalibro) e talvolta anche buchi. 
Nei casi più estremi questo soggetto riesce anche far staccare la copertina dalle pagine. Lo fa per cattiveria? Certo che no, ma è talmente innamorato dei libri che sente il bisogno di leggerli in qualsiasi circostanza (anche quando sta mangiando in pausa pranzo: questo spiega la macchia) e di sottolineare tutti i passaggi più importanti. 
Lui ama i libri, ma non sono così sicura che i libri amino lui. 

Lo svisceratore 

Lo svisceratore solitamente è un professore di italiano, oppure uno studente di lettere che crede sempre di saperne di più dei suoi professori (per questo motivo è al terzo anno fuori corso della triennale).

Per lui leggere non è una semplice passione; per lui leggere è un lavoro a tempo pieno, ferie escluse.  Quando infatti si trova davanti un libro riesce ad interpretare ogni singolo particolare (anche il punto e virgola). 
Per lui ogni parola assume un ulteriore significato che noi non possiamo comprendere se non ce lo spiega. Smonta e rimonta ogni testo (anche se il testo è la lista della spesa) e (alla fine) è lui a dirci il senso dell’intera opera. Poco importa se la sua interpretazione per nulla coincide con le intenzioni dell’autore, l’importante è che tutto rientri nel suo schema mentale

In sostanza, quando un libro si trova nelle mani di questo tipo di lettore subisce una vera e propria autopsia. L’unica autopsia che non è causa ma conseguenza di una morte: quella dell’opera. 

Il non-lettore 

Infine c’è lui: il non- lettore. È la nemesi dell’accumulatore e l’opposto del vissuto. Non ha un buon rapporto con i libri e in generale con la letteratura.
L’ultima cosa che ha letto è stato il libro di cui ha dovuto fare la relazione per scuola. 
Ah no, scusate, non è vero. In quel caso ha letto il riassunto su Wikipedia. 
Si scoccia a leggere qualsiasi articolo che sia più lungo di trecento parole e in generale tollera giusto la lunghezza dei post su Facebook. Eppure anche in lui è un lettore. 

Il non lettore è un lettore che ancora crede di non amare la lettura semplicemente perché non ha trovato un libro che sia davvero in grado di parlargli. 

 

In fondo siamo stati tutti (chi più, chi meno) dei non lettori finché non abbiamo trovato quel libro che sembrava essere stato scritto apposta per noi, il libro che ci ha fatto sentire un po’ meno soli.
E oggi, nella giornata internazionale del libro, è questo che noi auguriamo a chi invece il “suo” libro ancora non l’ha trovato con la speranza che non smetta mai di cercarlo. 

Miriam Ballerini
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