Il 16 aprile del 1924, con la fusione della Metro Pictures Corporation e della Goldwyn Pictures Corporation, nacque la Metro Goldwyn Pictures o, come tutti la conosciamo, Metro Goldwyn Mayer, una delle più importanti case di produzione cinematografiche americane, che nei libri di storia del cinema viene affiancata alla Paramount-Publix e alla First National per formare le Big Three, le tre case di produzione più importanti e influenti del periodo d’oro di Hollywood.
Con quasi cento anni di storia alle spalle e una cine-libreria che conta più di 4.000 titoli, la MGM è tutt’oggi attiva nel mondo dei media audiovisivi. Dai tempi d’oro del cinema classico hollywoodiano, passando per crisi, guerre e cambi di direzione, la MGM ha perso il suo posto nell’olimpo di Hollywood, ridimensionando l’azienda e gli obiettivi e, probabilmente, rimpiangendo il passato. Nonostante questo rimane protagonista indiscussa di uno dei periodi più ricchi e decisivi, che ha posto le basi della Settima Arte, come noi oggi la conosciamo e la apprezziamo.
Quale sarebbe il modo migliore di festeggiarla se non ripercorre la sua attività attraverso i titoli che più di tutti hanno segnato la storia del cinema?
Anni Venti: nel nome di Irving Thalberg
Alla sua nascita la MGM riesce rapidamente a raggiungere la vetta tra le case produttrici americane, grazie, oltre alle risorse economiche derivate dalle compartecipazioni bancarie, ad un nome in particolare: Irving Grant Thalberg. Il giovane produttore, oltre ad essere uno dei trentasette fondatori dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences (la creatrice del Premio Oscar) produce alcune tra le pellicole più apprezzate dalla critica alla fine degli anni Venti. Primo tra tutti Ben Hur del 1925, la versione muta, che consacra a divo e latin lover l’allora ventiseienne Ramón Navarro.
Anni Trenta: l’avvento del sonoro
Nel 1928 l’invenzione del sonoro soppianta il cinema muto e Leo il leone, la mascotte e il logo della Metro Goldwyn Mayer, inizia a ruggire. Sono gli anni in cui la MGM compie una mossa strategica essenziale a garantirle il successo: vincola a sé il miglior reparto tecnico e, soprattutto, strappa una firma, che le garantisce l’esclusiva, ai volti più noti del grande schermo di quel periodo, da Joan Crowford a Greta Garbo, passando per Judy Garland e Clark Gable. Nel 1938 la MGM produce Via col vento, trionfatore all’edizione degli Oscar del 1939 con otto statuette.
Sempre nello stesso anno e sempre affidato allo stesso regista, Victor Fleming, la Metro Goldwyn Mayer realizza il musical Il Mago di Oz.
Anni Quaranta: da Tom & Jerry ai film di propaganda
Nel 1940 debutta la serie animata Tom & Jerry, creata da William Hanna e Joseph Barbera, la cui produzione sotto la MGM dura fino a metà degli anni Ottanta.
Contemporaneamente la Metro Goldwyn Mayer, in risposta al secondo conflitto mondiale, comincia a distribuire film propagandistici, andando incontro ad una crisi che colpisce tutto il mondo cinematografico.
Anni Cinquanta: musical e il secondo Ben Hur
La MGM supera presto la crisi e fa il suo ingresso negli anni Cinquanta presentando un genere che già in passato le aveva garantito parecchio successo. Grazie alla collaborazione di musicisti come Athur Freed, Irving Berlin e George Gershwin la Metro Goldwyn Mayer produce alcuni dei musical tutt’oggi più amati come Cantando sotto la pioggia (1952) con Gene Kelly e Spettacolo di varietà (1953) con Fred Astaire.
Nel 1959 viene realizzata un’altra versione di Ben Hur che segna un record, tutt’oggi solamente eguagliato. Il film vince undici statuette alla cerimonia degli Oscar del 1960.
Anni Sessanta e Settanta: arrivano 007 e Rocky
Nonostante i continui cambi di proprietà, la MGM continua a produrre film da botteghino. Nel 1963 viene inaugurata la saga di James Bond con Agente 007 – Licenza di uccidere, con protagonista Sean Connery. Nel 1976 invece è la volta del primo Rocky con Sylvester Stallone. Nello stesso periodo la Metro Goldwyn Mayer si carica di progetti impegnativi producendo film importanti ma assai rischiosi, come 2001: Odissea nello spazio (1968). Il film di Kubrik, che ebbe dei costi di produzione elevatissimi, non ripaga immediatamente l’investimento.
Dagli anni Ottanta ai nostri giorni: dallo smembramento alla MGM Holdings
A seguito di profonde crisi finanziarie la MGM si trova costretta a vendere e a smembrarsi. Nonostante ciò la Metro Goldwyn Mayer continua, nel suo piccolo, a produrre film in collaborazione con altre grosse case di produzione, alcuni anche di successo, tra cui Zelig (1983), Thelma & Louise (1991), la saga de Lo Hobbit, i nuovi film di 007 e un altro Ben Hur (2016).
Un ruggito meno potente
Ad oggi la compagnia, rinominata MGM Holdings, fa parte del consorzio Sony e continua a produrre film e contenuti audiovisivi. L’industria cambia e si rinnova e forse Leo ha perso il suo ruggito più potente, sovrastato dalla competizione più agguerrita.