Débâcle per il comitato scientifico della Galleria degli Uffizi che si dimette.
Al museo più importante d’Italia, lo scorso ottobre il comitato scientifico ha approvato – sotto consenso esplicito del direttore – una lista di sole 23 opere inamovibili, a fronte delle migliaia che gli appartengono, in quanto rappresentanti “l’identità degli Uffizi” e per questo necessarie di cure particolari atte alla loro conservazione. Vi rientrano, infatti, tanti dei capolavori italiani costituenti il tesoro del museo: Il Tondo Doni di Michelangelo Buonarroti, la Testa di Medusa del Caravaggio e la Primavera di Sandro Botticelli, per citarne solo alcune.
Quattro mesi dopo, il 23 febbraio, il direttore Eike Schmidt dà il via libera al prestito proprio di una delle 23 opere, il celebre Ritratto di Leone X, destinato alla grande mostra su Raffaello Sanzio che si terrà alle Scuderie del Quirinale a Roma dal 5 marzo fino al 2 giugno, e di cui gli Uffizi sono co-organizzatori.
La reazione del comitato è stata istantanea: dimissione in blocco. I quattro membri (Donata Levi, Tomaso Montanari, Fabrizio Moretti e Claudio Pizzorusso) hanno agito con una chiara forma di polemica nei confronti sia del direttore (Eike Schmidt) sia della funzione stessa del comitato la cui esistenza viene, con questa decisione, palesemente minata – vista la volontà deliberata di non considerare la sua funzione di organo consultivo.
Giusto o sbagliato?
Si apre così una vera e propria bufera non solo sull’imminente mostra, ma anche e soprattutto sulla figura odierna del direttore di museo. Una figura che diventa sempre più autocratica e monarchica, votata alla politica che ha reso possibile la sua nomina più che alla preservazione e al corretto mantenimento di un patrimonio pubblico.
La mostra inaugurerà oggi a Roma, in occasione dei 500 anni dalla morte dell’artista. Se amare sono state le parole di Schmidt nei confronti di questo atto di protesta («Il comitato non ci mancherà»), vedere riuniti tutti i capolavori provenienti dai più importanti musei e collezioni europee del grande Raffaello Sanzio sicuramente non lo sarà altrettanto.