“Il mio lavoro era all’avanguardia, era la prua della nave che rompeva il mare dell’ignoranza”.
R. Dulbecco
In occasione dell’anniversario della morte di Renato Dulbecco, ripercorriamo la sua storia al fine di celebrare uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi. Dotato di straordinario ingegno e acclamato in tutto il mondo, vinse il Premio Nobel per la medicina nel 1975, uno dei tanti meriti che segnarono la vita di quest’uomo.
Maggiori scoperte scientifiche
Nel 1947 comincia a lavorare presso il laboratorio Bloomington nell’Indiana per conto di Salvador Luria. Qui lo scienziato inizia a farsi notare per i suoi studi tant’è che viene poi invitato da Max Delbrück a lavorare presso il California Institute of Technology (Caltech). Comincia per lui la stagione delle grandi scoperte: dapprima riesce ad isolare un mutante del virus della poliomielite favorendone così lo sviluppo di un vaccino. Successivamente, si concentra sullo studio dei virus, in particolare va ad analizzare l’azione che essi esercitano sulle cellule animali. Nel 1960 scopre il ruolo che i virus hanno nella trasformazione delle cellule in tumorali, scoperta che gli vale il premio Nobel nel 1975. Sostiene anche il Progetto Genoma Umano il cui scopo è mappare l’intera sequenza del genoma umano, al fine di combattere lo sviluppo del cancro.
Amore per la patria
Dulbecco condusse i suoi studi per lo più negli Stati Uniti tuttavia non voltò mai le spalle alla sua patria. Continuo fu il suo sostegno nei confronti dei giovani scienziati e ricercatori italiani: si impegnò per combattere la “fuga di cervelli” e raccogliere fondi a sostegno della ricerca oncologica. A tal proposito, partecipò all’edizione del 1999 del Festival di Sanremo con lo scopo di promuovere il progetto Telethon Dulbecco, il cui fine era proprio il rimpatrio degli scienziati italiani emigrati all’estero. La sua denuncia era rivolta alla poca iniziativa italiana nel partecipare al dibattito scientifico contemporaneo, costringendo così promettenti scienziati a cercare casa altrove.
Curiosità
Dulbecco fu di certo un uomo affascinante: oltre alla decisione di prendere parte al Festival di Sanremo del 1999, molte sono le curiosità che girano intorno alla figura di quest’uomo. Come molti altri grandi della scienza, ad esempio Umberto Veronesi, Dulbecco era vegetariano poiché reputava questa scelta alimentare la migliore misura antitumorale. Mentre per quanto riguarda l’ambizioso Progetto Genoma Umano, fu uno dei pochissimi a farsi mappare per intero il Dna.