Da giorni ormai circolano sul web articoli e commenti riguardanti le dichiarazioni di Martin Scorsese sui film Marvel e sui cinecomics in generale. In un’intervista per Empire Magazine il famoso regista, in risposta a una domanda sull’utilizzo della CGI per ringiovanire i protagonisti del suo ultimo lungometraggio The Irishman, si era espresso in merito ai tanto amati film sugli eroi dei fumetti, dicendo: “Non li guardo. Ci ho provato, lo sai? Ma questo non è cinema. Onestamente, la cosa più vicina a questi, per quanto siano ben fatti, con attori che fanno il meglio che possono viste le circostanze, sono i parchi a tema. Non è un cinema di esseri umani che provano a veicolare esperienze emotive e psicologiche ad altri esseri umani.”
Le parole schiette del regista hanno diviso il mondo: da una parte ci sono i fan dei cinecomics indignati e furibondi, dall’altra c’è chi invece sostiene il punto di vista del buon vecchio Martin.
Tutti vogliono dire la loro
Oltre ai commenti dei soliti leoni da tastiera, con più lauree di Pico De Paperis, sempre desiderosi di dire la loro su tutto ciò che accade e, soprattutto, di alimentare l’odio tra gli utenti del web, anche persone che, come Scorsese, il cinema lo fanno hanno voluto dire la loro.
Tra i primi a toccare l’argomento troviamo nientepopodimeno che Francis Ford Coppola. Il regista de Il Padrino e Apocalypse Now ha definito i film Marvel “spregevoli”, spalleggiando il collega Scorsese. Non bisogna poi dimenticare che già nel 2015 Alejandro González Iñárritu, regista di Birdman e The Revenant, aveva detto la sua riguardo ai cinecomics: “… sono veleno, un genocidio culturale…”
A difesa, invece, dei film sui fumetti sono intervenuti in tanti, soprattutto i diretti interessati, coloro che hanno partecipato alla realizzazione di questi benedetti film. James Gunn, il regista di Guardiani della Galassia, ha scritto in un post su Instagram: “Molti dei nostri nonni pensavano che i film gangster fossero tutti uguali, spesso chiamandoli “spregevoli”. Alcuni dei nostri bisnonni pensavano lo stesso dei film western. […]. I supereroi sono semplicemente i gangster/cowboy/avventurieri dello spazio di oggi. […]. Come i film western e gangster (…) non tutti saranno in grado di apprezzarli, persino qualche genio. E questo è ok.” Insomma, tutti hanno detto la loro, con parole più o meno gentili.
Martin Scorsese chiarisce le sue affermazioni
In seguito al caos scatenato sul web, Martin Scorsese ha preso di nuovo la parola. Il 4 novembre il regista ha pubblicato sul New York Times un articolo in cui ha voluto approfondire le sue affermazioni precedenti, giustificarle e chiarirle: “Negli ultimi vent’anni, lo sappiamo tutti, l’industria del cinema è cambiata completamente. Ma il cambiamento più grande è avvenuto di nascosto, nel buio della notte: la graduale, ma costante, eliminazione del rischio. Molti film oggi sono prodotti perfetti, confezionati per il consumo immediato. Molti di loro vengono realizzati da team di persone di grandissimo talento. Ma allo stesso tempo, gli manca qualcosa di essenziale per il cinema: la visione unificante di un artista. La situazione, purtroppo è che ora abbiamo due campi separati: c’è l’intrattenimento audiovisivo globale, e c’è il cinema. Capita ancora che si sovrappongano, ma sta diventando sempre più raro.”
Per ora, queste ultime dichiarazioni di Martin Scorsese, condivisibili o meno, sembrano aver messo la parola fine a questa chiacchierata questione. E voi da che parte state?