La differenza tra erotismo e pornografia è la differenza tra il sesso celebrativo e quello masturbatorio
– Herbert Marcuse
Introduzione
Le mani appagano. Qualunque sia l’azione per la quale le utilizziamo, esse adempiono a un compito il cui fine è quello di sopperire ad un momentaneo bisogno. Le mani stringono, battono, schiaffeggiano, sfiorano, creano legami e dànno piacere. Ma cosa succede quando le mani incontrano un libro, lo aprono e lo sfogliano?
La lettura rappresenta un mezzo privilegiato per staccare la spina dalla quotidianità, dai pensieri morbosi e dai propri problemi. Un libro tra le mani ha il potere di farci immergere in un mondo del tutto nuovo, forse più bello, di certo più desiderato. All’interno dei romanzi ci si può imbattere in racconti raccapriccianti, storie d’amore, percorsi di formazione e… fantasie erotiche.
Orge, sadomasochismo, tabù, feticismi. La storia della letteratura è piena di racconti, romanzi e poesie che trattano temi legati ai più reconditi desideri dell’animo umano. Ma come si è evoluto questo genere e, soprattutto, è sempre stato socialmente accettato?
Erotismo e pornografia
Le tracce di testi dal contenuto sessuale sono antichissime. Tra tutte, il Papiro erotico spicca come esempio lampante dell’erotismo nei primi esperimenti di letteratura. Risalente al 1185 – 1078 a.C., il testo è corredato da immagini dal contenuto sessuale esplicito, elemento presente anche in molte altre opere egiziane.
Addirittura nella Bibbia ebraica e cristiana è presente un poemetto di natura marcatamente erotica, il Cantico dei Cantici, tormentata composizione che tratta il desiderio di una giovane donna nei confronti dell’amato:
Il mio diletto ha messo la mano nello spiraglio
e un fremito mi ha sconvolta.
Mi sono alzata per aprire al mio diletto
e le mie mani stillavano mirra,
fluiva mirra dalle mie dita
sulla maniglia del chiavistello.
La letteratura greco-romana, poi, ci ha riportato testimonianze sublimi circa la sottile differenza tra erotismo e pornografia. Le opere di Saffo, Catullo, Ovidio, Filodemo di Gadara, per citarne alcuni, presentano elementi sessuali che possono apparire oltremodo provocanti anche per un pubblico contemporaneo.
È doveroso citare anche la tradizione letteraria orientale. Testi come il Kama Sutra e Il giardino profumato sono meravigliosi esempi di scritti sul comportamento sessuale umano.
Tutte queste opere erano socialmente e moralmente accettate dai lettori del tempo, anche perché i testi circolavano esclusivamente all’interno di un’ élite ristretta. L’avvento della stampa, però, cambiò tutto. L’invenzione di tale tecnica, che permetteva la riproduzione di un’opera su larga scala, introdusse per la prima volta il nemico per eccellenza della letteratura erotica: la censura. Alla fine del XV secolo, dunque, tale genere entrò in uno stato di clandestinità, che però non servì ad arginare la creazione di nuovo materiale e l’estro degli autori del genere.
Non vi è un periodo storico letterario che non abbia una dignitosa selezione di opere dal carattere erotico, né ci si vuole arrogare il diritto di stilare un elenco esauriente degli autori. Tra quelli più noti ai lettori contemporanei, e forse tra i primi ad assottigliare la linea di demarcazione tra erotismo e pornografia, spicca il Marchese de Sade. Massimo esponente del libertinismo sessuale, molti dei suoi scritti sono sunti estremamente accurati di comportamenti sessuali sadici e perversi, il cui unico fine è il solo appagamento dell’istinto umano:
Vi era di realmente giusto soltanto quel che faceva piacere e di ingiusto quel che dava dolore
Gustave Falubert, invece, col suo Madame Bovary, ci racconta le avventure adulterine di donna di provincia, che ricerca nel sesso il modo per evadere dalla noia e dalla banalità della sua quotidianità. Il processo che coinvolse l’autore per la pubblicazione di tale opera, tacciata di oscenità e immoralità, valse al libro un’enorme popolarità.
Sulla scena della letteratura erotica del XX secolo, poi, merita di essere menzionato Lolita di Vladimir Nabokov. L’opera suscitò da subito sgomento. Il tema trattato è infatti l’attrazione di un uomo adulto nei confronti di una ragazzina adolescente. La cosa che più sorprende di questo romanzo è la straordinaria abilità dell’autore nell’intridere lo scritto di un’alta carica erotica, quasi morbosa, pur non facendo mai uso di parole o descrizioni oscene.
Conclusioni
Arrivati a questo punto la domanda sorge spontanea. Qual è la differenza tra erotismo e pornografia? La risposta può risultare quasi banale. La linea di demarcazione tra un genere e l’altro è tratteggiata esclusivamente dalla mente di chi legge. La tensione sessuale che uno scritto può suscitare in un lettore, insomma, può lasciare imperturbato un altro.
Un romanzo erotico fornisce solo un racconto. Sta al lettore avvicinare le proprie fantasie alle parole che scorrono, incatenarle alla propria immaginazione e lasciarsi trasportare da un piacere che è in grado di riempire gli occhi e la mente.
Vizi e desideri, fantasie e illusioni. Tutte le sensazioni che l’essere umano reprime possono essere sorprendentemente liberate rifugiandosi nella lettura. Perché pochi gesti sono intimi quanto prendere un libro tra le mani – quelle mani che sfiorano e dànno piacere – e lasciarsi carezzare ad occhi chiusi dalla storia, fingendo, per un istante, di non avere catene.
Perché la lettura è un vizio, di quelli osceni.
Articolo a cura di:
Giuseppe De Filippis