America, fine anni Ottanta. Le protagoniste sono donne nere e trans che partecipano ai ball, creano le loro house e la loro famiglia. Siamo all’interno della ball culture.
Tutto questo è Pose, una serie corale del 2018 prodotta da Ryan Murphy. La serie affronta le tematiche della comunità trans americana offrendoci uno squarcio di vita sui ball e il vogue, e sulle vite di queste donne trans: le difficoltà, i problemi, la violenza, la vita con l’HIV, ma anche il supporto, l’unione e l’amicizia.
Un po’ di storia
Cosa sono i ball? Essi sono caratteristici della cultura LGBTQ+ americana e prevedono la partecipazione a competizioni di balli, durante le quali alcuni partecipanti sfilano, ballano e gareggiano secondo categorie stabilite per emulare altre identità di genere e classi sociali.
Le persone che sfilano appartengono alle houses, ovvero famiglie alternative costituite da persone appartenenti alla comunità LGBTQ+. Queste case sono capeggiate da madri e padri che forniscono supporto e guida; solitamente i membri adottano il nome della house come proprio cognome. Inoltre, le case che vincono il maggior numero di trofei guadagnano visibilità e raggiungono il titolo di leggenda.
Durante i ball viene pratico il voguing – uno stile di danza contemporanea, nato nei primi anni Sessanta in locali gay. Originariamente veniva chiamato presentazione e più tardi divenne performance. Con gli anni questa danza si è evoluta nello stile più intricato e illusorio chiamato vogue.
La prima stagione
Nelle prime puntate Pose ci ha presentato l’ambiente della comunità trans negli anni Ottanta e i personaggi. La serie permette di entrare dentro un mondo sconosciuto a molte persone. Empatizzare coi personaggi è molto facile e la storia dà l’opportunità di conoscere i problemi e le difficoltà a cui le persone trans vanno incontro: discriminate non solo al di fuori della comunità LGBTQ+, ma anche all’interno della stessa.
Dopo il suo debutto, la serie ha riscosso molto successo e le attrici hanno ricevuto sostegno e supporto, oltre che risonanza sociale e mediatica. È una delle poche serie in cui la maggior parte delle protagoniste sono nere e trans.
Indya Moore, anche attivist*, è stata la prima persona non binary e trans a conquistare la copertina di Elle.
Billy Porter è stato il primo attore gay e nero a vincere un premio come miglior attore in una serie tv drammatica agli Emmy, nel 2019.
Mj Rodriguez invece è stata la prima attrice trans ad aver vinto come miglior attrice televisiva agli Imagen Awards, nel 2019.
La seconda stagione
La seconda stagione è stata ambientata dal 1989 al 1990, proprio quando uscì il singolo Vogue di Madonna, evento importante per la comunità LGBTQ+.
Inoltre è stato affrontato in modo ancora più approfondito il tema dell’HIV.
Alcune anticipazioni sulla terza stagione
Il 2 maggio 2021, su FX negli Stati Uniti, inizierà l’ultima stagione di Pose che sarà ambientata nel 1994. Vedremo i personaggi affrontare nuove sfide e problemi.
Blanca, ad esempio, dovrà trovare un nuovo equilibrio, mentre Pray Tell si sconterà con oneri sanitari inaspettati. Intanto, l’AIDS è diventato la prima causa di morte per le persone tra i 25 e i 44 anni.