L’obesità è una condizione caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo che può portare effetti negativi sulla salute con una conseguente riduzione dell’aspettativa di vita.
Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) una persona su dieci nel mondo è obesa, mentre una su tre è sovrappeso. L’obesità colpisce anche i più giovani, con 40 milioni di bambini sovrappeso nel mondo.
L’obesità è legata a patologie come: diabete mellito di tipo 2, aterosclerosi, malattie respiratorie (sindrome da “apnea nel sonno”), alcune forme di cancro (dell’endometrio, della mammella e del colon), osteoartrite, problemi psicologici, alterazione della qualità della vita.
C’è però una buona notizia: l’obesità è una patologia prevenibile.
A tavola.
Il controllo della dieta è fondamentale. Per ogni fascia d’età c’è un fabbisogno specifico di nutrienti, tanto che la dieta di un individuo deve essere quella ottimale non solo dalla nascita, ma dalla vita embrionale: è essenziale, infatti, fornire il giusto apporto di ferro e acido folico al feto per garantirne lo sviluppo ottimale, e per garantire quindi la nascita di un bambino sano. Dopo la nascita, laddove possibile, l’allattamento al seno è da preferire. Nel bambino è importante ridurre l’apporto di zuccheri favorendo il consumo di alimenti meno elaborati di quelli prodotti su scala industriale, per esempio. Nell’adulto, oltre alla riduzione del consumo di zuccheri, è importante ridurre anche l’apporto di sale, nemico della pressione e del benessere cardiovascolare.
Un aiuto “poliedrico”.
Per aiutare le persone nelle scelte dei cibi da consumare è stata creata la “piramide alimentare”, un’indicazione generale per capire, nel vasto mondo delle possibilità alimentari che abbiamo oggi a nostra disposizione, cosa è meglio consumare. Alla base della piramide sono indicati i comportamenti da tenere giornalmente: bere acqua naturale e fare attività fisica principalmente. Nei gradini successivi della piramide sono disposti, dalla base all’apice, i cibi da consumare con frequenza via via sempre minore. Per esempio, alla base sono indicati frutta e verdura di cui è importante rispettare la stagionalità. Al secondo gradino troviamo i cereali integrali, grassi e oli vegetali salutari (olio d’oliva) per un consumo giornaliero; nel gradino successivo troviamo per esempio pesce, ma anche noci e semi; salendo ancora troviamo i latticini, da consumare in una o due porzioni al giorno e le uova; all’apice della piramide troviamo le carni rosse, il burro, cereali raffinati, bevande gassate, dolci e sale.
Muoversi di più.
Altra arma fondamentale a nostra disposizione è l’attività fisica. Secondo le stime, facciamo sempre meno attività fisica, e questo rappresenta un fattore di rischio a sé stante per lo sviluppo di patologie cardiovascolari e osteoarticolari. L’attività fisica, quindi, è fondamentale anche indipendentemente dalla dieta. Non importa iscriversi in palestra e diventare dei body builder, basta camminare. Ebbene sì, viene raccomandato di fare 12.000 passi al giorno per soddisfare il bisogno di attività fisica. Sembrano tanti, ma è più facile di quanto sembri: andare al lavoro o a fare la spesa, portare i bambini a scuola o andare a trovare gli amici a piedi è un buon inizio.
Motivarsi con la tecnologia e non solo.
Non siete abituati a fare tutti questi passi? Non c’è problema, basta andare per gradi. Ad oggi quasi tutti i cellulari hanno integrato un contapassi, iniziate guardando quanti ne fate ogni giorno, e aumentate un pochino per volta. Attenzione però: vedere l’attività fisica e la dieta come delle costrizioni, è la causa principale che vi farà tornare alle vecchie abitudini. Non camminate solo, godetevi il paesaggio. Scoprite angoli della vostra città che non conoscevate, giocate con il vostro cagnolino e soprattutto respirate. Fate una pausa e sentite l’aria fresca, liberate la mente, e dedicate il momento della passeggiata a voi stessi. Pensate di fare qualcosa per il vostro bene, e ben presto ne diventerete dipendenti.
È importante ricordare che l’obesità è una patologia, non una scelta, e come tale va trattata. Non deve generare vergogna, ma deve essere affrontata sotto la guida di uno specialista come qualsiasi altro stato di malessere.
articolo perfetto grazie
Ciao May, grazie mille per il tuo feedback (: