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Politica

Festa della donna. E se Meloni e Schlein collaborassero sul tema?

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Questa è stata la settimana della festa della donna, o meglio la settimana in cui è caduta la Giornata internazionale dei diritti delle donne: di “festa” purtroppo non si può parlare. Come al solito la politica si è cimentata in grandi orazioni. Quest’anno però c’è una grande novità: il capo della maggioranza e quello dell’opposizione sono entrambi donne. 

Festa della donna: il primo anno di Giorgia Meloni ed Elly Schlein

Lo diamo ormai per scontato ma lo scorso ottobre è accaduto un fatto storico per l’Italia repubblicana: Giorgia Meloni è stata nominata prima Presidente del Consiglio e solo qualche mese dopo, anche il principale partito d’opposizione. ha scelto la prima segretaria della storia. In realtà il Partito Democratico se l’è fatta scegliere dai non iscritti ma questo attiene alle tante stranezze di cui è fatta la politica italiana.
Fatto sta però che, la festa della donna 2023, è stata celebrata con due donne a capo dei due principali partiti avversari: una piccola o forse grande rivoluzione nel settantacinquesimo anniversario della Costituzione. 

Certo, hanno due concezioni della dimensione femminile opposte ma forse più conciliabili di quanto si pensi. Proprio nel discorso per la festa della donna Meloni ha citato Schlein parlando del vantaggio che l’effetto sorpresa dà alle donne sottovalutate. “Non ci vedono arrivare” ha detto Meloni riferendosi anche alla propria esperienza di conquista del vertice del Centrodestra.

Non si può dire che Giorgia Meloni sia femminista ma è inesatto anche descriverla come maschilista, e ancora una volta il suo libro ci viene in aiuto. Tutta la teoria politica di Meloni è basata sul merito, anche la questione femminile. Ovvero la Presidente del Consiglio non ha mai negato come in Italia ci sia una questione femminile, semplicemente pone la leale concorrenza come soluzione: donna e uomo si devono confrontare alla pari dice.
Un principio condivisibile ma, come potrebbe obbiettare Schlein, non ci sono ancora le condizioni culturali perchè questo avvenga senza distorsioni. D’altro canto però il femminismo delle parole finora non ha prodotto grossi risultatati.

Mentre celebravamo la festa della donna altri due femminicidi si sono aggiunti ai ventitré dall’inizio dell’anno: segnale che forse si sta sbagliando qualcosa nell’affrontare la questione. In molti casi le norme non sono sufficienti a fornire la necessaria tutela per scongiurare il peggio. Ecco perchè non è possibile definire festa l’8 marzo: lo sarà quando avremo trovato un modo per affrontare il fenomeno della disparità di genere. 

Festa della donna: una collaborazione Meloni Schlein è possibile?

Potrebbe essere percepita come una provocazione ma una collaborazione fra Meloni e Schlein sul tema femminile non sarebbe un’assurdità.
Quello che manca alla Destra è la vera consapevolezza del problema; quello che la Sinistra non capisce è come, agire solo sull’apparenza, non porterà al risultato. 

Se queste due mancanze si mettessero insieme forse il tema femminile, che non può avere una prerogativa di parte, inizierebbe ad essere affrontato per davvero. Una provocazione? Può essere. La contrapposizione, però, al momento non sembra produrre risultati soddisfacenti. 

Federico Feliziani
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Federico Feliziani
Autore e scrittore di prosa e poesie, blogger e consigliere comunale a Sasso Marconi, è da circa un decennio politicamente attivo e dedito alla causa contro le violazioni dei diritti umani. Considera la propria disabilità un’amica e compagna di vita con cui crescere e mantenere un dialogo costante.