Il World Happiness 2021, nona edizione del rapporto sulla felicità nei Paesi del mondo, vede un trionfo dell’Europa anche in tempo di pandemia: è la Finlandia a prendersi il gradino più alto del podio, ma il Vecchio Continente piazza ben nove nazioni nella top 10 (con la Nuova Zelanda unico “intruso”).
Gli indicatori utilizzati per calcolare il quoziente di felicità di ogni nazione sono di vario genere. L’aspettativa di vita, il tasso di disoccupazione, la salute mentale, la percezione della corruzione, la fiducia nella propria comunità sociale e politica. E, naturalmente, il PIL.
La felicità ai tempi del COVID-19
Nello stilare il rapporto 2021, realizzato grazie ai dati del Gallup World Poll, del World Risk Poll e della Lloyd’s Register Foundation, si è tenuto in grande considerazione (e non poteva essere altrimenti) il COVID-19.
“Abbiamo urgente bisogno di imparare dal Covid-19”, ha dichiarato il professore Jeffrey Sachs, tra i direttori del rapporto. “La pandemia ci ricorda le nostre minacce ambientali globali, l’urgente necessità di cooperare e le difficoltà di raggiungere la cooperazione in ogni paese e nel mondo. Il report ci ricorda che dobbiamo mirare al benessere piuttosto che alla semplice ricchezza, che sarà davvero fugace se non facciamo un lavoro migliore nell’affrontare le sfide dello sviluppo sostenibile”.
Di sicuro, la pandemia ha influito non poco sull’indicatore relativo alla salute mentale. Nel Regno Unito, ad esempio, questo indicatore è sceso del 7,7% proprio in corrispondenza del picco dei contagi (primavera 2020) rispetto alla percentuale prevista in condizioni normali.
(grafica di lukalux3)
Finlandia “capolista”
Il paese scandinavo aveva raggiunto le posizioni più alte già in edizioni precedenti del report, dunque il primato di quest’anno è una sorpresa relativa. Nei primi dieci posti troviamo peraltro ben cinque nazioni del Nord Europa. Si tratta di Islanda, Svezia, Danimarca, Norvegia e appunto Finlandia. Dal report emerge per queste nazioni un basso tasso di disoccupazione e, fattore ancora più influente nel piazzamento finale, un alto livello di stima reciproca e di fiducia nei confronti della propria comunità. Numeri positivi che hanno attutito l’urto del Covid e permesso di mantenere alti livelli di benessere nonostante la minaccia pandemica. A completare il quadro europeo della top 10 sono Svizzera, Olanda e Germania.
Tra l’altro, una situazione simile a quella delineata nella graduatoria di ECA International sulle città mondiali più vivibili del 2021.
E l’Italia?
Il Belpaese si è piazzato fuori dalla top 20, precisamente al 25° posto. Un dato agrodolce, visto che il nostro Paese ha guadagnato tre posizioni rispetto all’anno precedente. Tra le aree che lasciano lo Stivale “attardato” rispetto ad altre nazioni europee figurano la fiducia nella propria comunità, la percezione di corruzione e il tasso di disoccupazione.