Nuovo mese, nuovo appuntamento con la nostra rubrica Fuori Fuoco in cui vi raccontiamo più nel dettaglio uno dei libri che vi abbiamo consigliato nella rubrica Borderbooks. Una full immersion nella lettura che vi farà passare il blocco del lettore e che culminerà nel mondo di Instagram (ci chiamiamo @borderlain.it) dove vi daremo cinque buoni motivi per leggere il libro di cui vi parleremo. E a tal proposito, se ancora non sapete perché la nostra rubrica si chiama proprio Fuori Fuoco potete mettervi in pari guardando la nostra prima IGTV su Instagram oppure leggere il primo articolo della rubrica in cui recensiamo Gridalo di Roberto Saviano. Per il secondo appuntamento abbiamo scelto di parlarvi di “Lucertola” di Banana Yoshimoto, un buon punto di partenza per addentrarci, almeno in parte, nell’immensità della letteratura giapponese.
Banana Yoshimoto
Banana Yoshimoto – pseudonimo di Mahoko Yoshimoto – è una scrittrice giapponese di fama mondiale, molto amata in Italia. Cresciuta in una famiglia di artisti: suo padre Takaaki Yoshimoto, poeta e filosofo, sua sorella, Haruno Yoiko, fumettista di manga. Ha esordito giovanissima con il suo romanzo Kitchin – che ha scritto mentre lavorava come cameriera – ed è nota per l’atmosfera onirica e la penna delicata che la caratterizzano. Con la sua lunga lista di romanzi e racconti si è affermata come autentico caso letterario e una fra i più importanti scrittori giapponesi contemporanei. Banana è il suo pseudonimo, non a caso la scrittrice ha dichiarato di avere una passione per i fiori rossi del banano. Tratta tematiche come la morte, l’angoscia, l’alienazione e lo sfinimento della gioventù giapponese.
“Ho cercato di raccontare il senso di insoddisfazione diffuso oggi tra chi vive a Tokyo e che non so se i lettori italiani condividano con noi: una vaga sensazione che ci sia qualcosa che non va senza sapere esattamente cos’è”. (Postscriptum per l’edizione italiana, Lucertola)
Lucertola
Lucertola è un libro di racconti, sei storie ambientate a Tokyo i cui personaggi sono accumunati dall’angoscia e lo sfinimento che per un motivo o per l’altro hanno provato o con cui ancora convivono. E poi, il destino li accompagna a una decisiva resa dei conti, qualcosa di surreale o inaspettato li riporta sulla retta via o li fa raggiungere una profonda consapevolezza.
Il passato molto spesso è causa della sofferenza dei personaggi: questo aspetto è emblematico nel racconto “Lucertola”, da cui il libro prende il nome, siccome il trauma infantile che la coppia di protagonisti ha vissuto in giovane età sarà qualcosa che rimarrà profondamente nascosto ma che inevitabilmente tornerà insistente nella loro vita, sino a quando non potranno che confessarlo al rispettivo partner e dare il via così a una rinascita spirituale di entrambi, uno al fianco dell’altro.
Il matrimonio è quasi sempre presente e la Yoshimoto sembra scettica nei confronti dell’oppressione che questo esercita sui personaggi, ma alla fine i protagonisti delle sue storie sembrano cambiare idea…
Ne vale la pena?
Se non siete esperti di letteratura giapponese, questo libro può essere il vostro trampolino di lancio. Attraverso le sue pagine, vi immergerete nella frenesia di Tokyo e sentirete il profumo di sashimi, soba, o-miai. Un’atmosfera dolce e delicata che l’autrice riesce a conferire proprio grazie alla sua scrittura introspettiva – alle volte quasi poetica – che si sofferma sulle emozioni e i pensieri dei personaggi. La potenzialità del libro sta tutta nella scrittura di Banana Yoshimoto che sembra accompagnare i personaggi passo a passo, prendendo nota dei drammi, delle sofferenze e della voglia di riscatto. Vale la pena di leggere questo libro per entrare in contatto con una realtà geograficamente lontana, ma spiritualmente vicina.
Quanto è fuori fuoco?
Abbiamo pensato di inserire questo parametro per discutere dei libri che vi proporremo. Come per la fotografia dove il fuori fuoco non è una misura standard, anche per i libri possiamo vederne diversi gradi. Difatti, ci sono libri più superficiali, altri invece vanno più in profondità. Come abbiamo già visto, per Robert Capa la perfezione era il “leggermente fuori fuoco” e questo possiamo intenderlo come grado di equilibrio per l’analisi dei libri.
Lucertola sta leggermente fuori fuoco rispetto alla realtà che la Yoshimoto ci vuole raccontare. Ci fa immergere nella quotidianità dei personaggi, assaporare il forte discontento che è diffuso per le strade di Tokyo e che, dall’altra parte del mondo, riesce a far infiammare il nostro cuore perché allo stesso modo vicino e dentro di noi. Inoltre, ci mostra la vera potenzialità del destino e dell’amore, che in qualche modo, nella loro forma primordiale, possono lenire le sofferenze e, siccome il dolore è condivisibile, possono portare ad unione fra esistenze che queste ferite le hanno sperimentate sulla propria pelle.
Se ancora non siete convinti, vi invitiamo ad andare sulla nostra pagina Instagram dove vi abbiamo elencato cinque buoni motivi per leggere Lucertola!
Avete letto altro della Yoshimoto? Fatecelo sapere nei commenti o attraverso i nostri canali social. Al prossimo libro, nel prossimo mese!