Società

Negazionisti: un pericolo per il vaccino. Ma sembra non interessarci

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Il folclore usato per tutte le stagioni non ci fa accorgere di come abbiamo un problema

Nell’euforia generale provocata dall’annuncio dei diversi vaccini anti Covid che potrebbero arrivare a breve stiamo spaventosamente sottovalutando i negazionisti che, con il vaccino, potrebbero avere molto a che fare.

Siamo caduti nel riduzionismo, un po’ come continuiamo a fare nei confronti del neofascismo. In fondo, in un angolino della nostra mente, è sempre pronta la scusa delle scuse: il folclore. Ormai usiamo il folclore per giustificare tutto: piove? È folclore. Il presidente del consiglio regionale della Calabria dice che il fascismo non era razzista? È folclore. Due negazionisti pensano di essere in “GTA” -avendo attraversato un varco spazio-virtuale- e si mettono a inseguire un’ambulanza per dimostrare come sia in realtà un effetto scenico? È folclore. Anzi, in questo caso si tratta di disagio, follia, dissociazione dalla realtà.

In questi mesi di pandemia abbiamo sentito tanti riduzionismi nei confronti dei negazionisti. Alcuni sostengono come non gli si debba dare visibilità. Altri si arrabbiano quando racconti negazionisti vengono portati in televisione o sulle pagine dei quotidiani. Perché è soltanto folclore. Per arrivare poi alla scusa migliore di tutte, l’ultimo pretesto per non occuparsi del problema: sono solo “quattro gatti”.

Il punto che non vogliamo vedere è il legame fra i negazionisti e la riuscita di una vaccinazione di massa contro il Covid- 19. Nonostante qualcuno affermi di averli contati, non possiamo conoscere realmente quanti negazionisti ci siano sparsi per la penisola. Vediamo solo chi fa qualcosa di eclatante come appunto inseguire un’ambulanza o improvvisare manifestazioni contro l’uso delle mascherine.

Non ci accorgiamo di quanti per esempio credono al complotto in silenzio. O di quanti si sono scritti i loro DCPM e eseguono comportamenti accomodanti per loro. Come ad esempio tenere la mascherina sulla bocca o continuare a vedere tutti “perché tanto se mi deve prendere mi prende…”. Ci sono così tante sfumature di negazionismo che è impossibile sapere il vero dato di quanti vivono su una Terra piatta dove il Covid è uno stratagemma per controllarli.

È questo che manca nel dibattito sul piano di vaccinazione. Non si può fare finta che non esistano i negazionisti per non dover pensare a come contrastarli. Rischiamo di vaccinarci in pochi per non aver agito contro chi nega la presenza del Covid o contro chi crede che sia un complotto per fare guadagnare le case farmaceutiche. 

Viviamo in un Paese libero e democratico, nel quale possiamo affermare tutto e il contrario di tutto.  E certamente va preservato il diritto di opinione. Ma non possiamo fingere di non vedere che in questo momento i negazionisti sono un problema da risolvere. Anche con l’obbligo di vaccinazione se è necessario. 

Federico Feliziani

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Federico Feliziani
Autore e scrittore di prosa e poesie, blogger e consigliere comunale a Sasso Marconi, è da circa un decennio politicamente attivo e dedito alla causa contro le violazioni dei diritti umani. Considera la propria disabilità un’amica e compagna di vita con cui crescere e mantenere un dialogo costante.