Torna, dopo una pausa estiva, l’appuntamento con i consigli di IONONCICASCO.it. Il sito ha una sezione sulla salute gestito dalla dott.ssa Simona Camardella. Questa settimana tocca il tema del tumore mammario: la più frequente neoplasia nelle donne. E la causa più comune di morte per tumore.
Negli ultimi decenni si è registrato un costante aumento di frequenza di diagnosi, accompagnata da una riduzione della mortalità. Ciò è stato possibile grazie alla sempre più ampia diffusione dei programmi di screening e quindi della diagnosi precoce.
Screening e prevenzione
L’esame di screening per la diagnosi precoce del tumore mammario è la mammografia che deve essere effettuata in donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni, ogni 2 anni.
In base al rischio questo intervallo può essere modulato (prima dei 50 anni e tra i 70 e i 74 nelle donne ad alto rischio).
La mammografia è un esame radiologico della mammella che consente di identificare i noduli, anche di piccole dimensioni, non ancora palpabili.
Un altro esame importante da eseguire insieme alla mammografia (non in alternativa) è l’ecografia: i due esami insieme permettono, infatti, di individuare la gran parte delle neoplasie, benigne e maligne, e spesso di discernere quale delle due ci si trova ad affrontare.
L’ecografia è, inoltre, fondamentale nelle donne giovani e molto giovani in cui il tessuto mammario, avendo una minore componente adiposa ed una maggiore componente ghiandolare, è più denso alla mammografia e quindi più difficile da esaminare.
A questo esame, in caso di sospetto può far seguito una biopsia per valutare le caratteristiche delle eventuali cellule tumorali e quindi quali sono le terapie più idonee.
Gli esami in generale consigliati per la prevenzione sono quindi:
Visita senologica
Mammografia
Ecografia.
Autopalpazione e stile di vita
Non sottovalutate inoltre l’importanza dell’autopalpazione.
Il riscontro di tumefazioni, arrossamenti, retrazione del capezzolo o della cute è secrezioni dal capezzolo sono segni di allarme che l’oncologo può valutare.
Non dimenticate, infine, lo stile di vita. L’alimentazione corretta, povera di grassi e ricca di frutta e verdura, l’attività fisica, la moderazione del consumo di alcol e l’astensione dal fumo sono fattori protettivi contro la patologia.
Al contrario l’obesità, la dieta ricca di grassi e il fumo sono fattori di rischio a cui si affianca la familiarità.
Le donne che hanno casi di tumore in famiglia devono iniziare precocemente i controlli e devono essere seguite con programmi personalizzati in base al rischio.
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